Vescovo
Messaggio del Vescovo Claudio per l'inizio del nuovo anno scolastico
Lunedì 16, con l'aiuto di Dio, inizia il nuovo anno scolastico: a tutti, a voi ragazzi prima di tutto, ma anche ai dirigenti, agli insegnanti, agli operatori della scuola e a tutte le vostre famiglie, giunga il mio augurio e la mia benedizione.
È per me motivo di grande gioia e di forte trepidazione salutare soprattutto voi, carissimi ragazzi e giovani, che iniziate un nuovo anno di scuola. La scuola è pur sempre un dono di Dio, vedetela come frutto del suo grande disegno di amore e di salvezza, per la vostra crescita personale perché voi possiate portare al mondo, nel quale viviamo, la vostra presenza significativa, il vostro impegno illuminato e la vostra professionalità e renderlo, così, più umano e più vivibile. Nelson Mandela affermava: "una buona testa e un buon cuore sono una combinazione formidabile. Ma quando ci aggiungi una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale".
Sappiatelo che tante persone, a cominciare dalle vostre famiglie, e poi dagli insegnanti e da tutti coloro che operano nella scuola, vogliono il vostro bene e si impegnano, ciascuno secondo le sue funzioni e secondo le sue possibilità, a creare le migliori opportunità di crescita per voi, valorizzando i doni che avete ricevuto, stimolando la vostra intelligenza e sensibilità, senza stancarsi di provarvi perché impariate a dare il meglio di voi, senza strafare ma nemmeno tirandovi indietro per pigrizia o per paura.
È pur vero che sulla scuola, oggi si hanno tanti pregiudizi, ma questi sono esattamente banali ed ingiustificati, perché durante il percorso scolastico sarete brillantemente e pazientemente aiutati in modo eccellente perché la nostra vita diventi un'esistenza trasparente e quello che avete dentro al cuore venga in superficie e diventi parola, pensiero, azione, relazione con gli altri. In altre parole la vostra esistenza diventerà il più possibile ricca di conoscenze, di valori e di comunicazione. La società ha sempre più bisogno di nuove energie perciò Jean Piaget preferiva ripetere: "l'obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto".
Simone Weil, santa e vittima della brutalità nazista, ribadiva: "nella scuola, voi giovani, sarete aiutati ad imparare a navigare in questo mondo, così bello, ma anche così complesso". La scuola, oggi, è pur sempre una istituzione insostituibile, perché chiamata ad insegnarvi il rispetto, l'amore per lo studio delle proprie radici e per lo studio delle radici dell'altro, per riconoscere in tutti la dignità dei figli di Dio e imparare a tessere fili di civiltà e di vita. Proprio la società odierna, alla quale voi dovrete portare con entusiasmo la pace e la democrazia, nel rispetto del pensiero di tutti in una condivisione di responsabilità civile, profonda e grande, pare abbia smarrito la sua anima genuina ed è intrisa di tensioni, di paure, di segni di un degrado morale che sono davanti ai nostri occhi.
L'intelligenza cresce e porta frutti solo nella gioia. La gioia di imparare è indispensabile agli studi come la respirazione ai corridori.
Perciò a tutti rivolgo i miei più vivi incoraggiamenti, mentre auguro che ciascuno di voi possa vivere un anno di lavoro e di gioia, di serenità e di impegno: un anno ricco di doni da accogliere e da valorizzare per il vostro bene e per tutto il nostro bene.
A voi buon cammino culturale ed esperienziale nel Signore.
Vescovo ClaudioTrivento, 14 settembre 2019