Piano PastoraleIcona biblicaL’icona biblica che sintetizza ed accompagna tutto il percorso di questo Progetto è la pagina evangelica nella quale Luca narra la visita di Maria a sua cugina Elisabetta (Lc 1, 39-45).E’ un brano che ci aiuta a vivere, alla luce della Parola, l’“avventura” ed il nuovo impegno della nostra Chiesa locale.Vale la pena sottolinearne i passaggi più significativi.Il verbo con cui inizia la narrazione (anàstasa), tradotto normalmente con “rialzarsi”, “rimettersi in piedi”, è il verbo con il quale il Nuovo Testamento descrive la “risurrezione” di Gesù. E’ la parola che potrebbe aiutare la nostra comunità a “rialzarsi” dalla situazione di sfiducia nella quale, per tanti motivi, è bloccata e dalla quale il Signore ci chiama a “risorgere”. Maria, la figura per eccellenza della Chiesa e della nostra Chiesa locale, è la protagonista di questo rinnovato impegno missionario. Quindi non semplicementealcuni singoli protagonisti, ma tutta intera la comunità cristiana è chiamata, in obbedienza alla Parola, a rialzarsi ed a mettersi in cammino.Il verbo “andò verso” (eporeùze eis) descrive bene tutta l’ansia, la dinamica missionaria che animano il Progetto e che ci aiutano a non “aspettare che gli altri vengano”, ma, come Chiesa, ad “andare verso”, ad incamminarci nella direzione della “conversione pastorale missionaria” che lo spirito ispiratore del Progetto richiede.“L’andare verso” di Maria è di fatto un andare verso una “casa” (oikon) nella quale vive una famiglia. Questo Progetto si pone l’obiettivo di portare Gesù ed il suo Vangelo alle famiglie dei nostri paesi ritenute le destinatarie e le protagoniste dell’auspicato rinnovamento dell’impegno missionario.“La montagna”, sulla quale la casa di Elisabetta e Zaccaria è situata, ci dice che portare avanti questo Progetto non sarà mai un camminare in discesa, ma un percorso tutto in salita, quindi molto impegnativo, durante il quale la fatica ed il dolore della “croce” non mancheranno e non dovranno mancare, perché sia un cammino autenticamente evangelico.Tutto il brano è teso a raccontare un incontro che ha Maria come “strumento”. È quello gioioso tra il “frutto del suo grembo”, cioè Gesù il Salvatore, con tutti i componenti di questa famiglia: Zaccaria, Elisabetta e Giovanni. Ognuno di essi, a modo suo, è stato toccato da questo appuntamento. In fondo lo scopo e l’obiettivo del Progetto Pastorale consistono proprio nel mobilitare tutte le energie possibili a nostra disposizione per farci come chiesa strumento dell’incontro tra Gesù, “bella notizia” per la salvezza del mondo, e le famiglie del nostro territorio che, in un modo o in un altro, attendono il Salvatore. E’ proprio Gesù che noi siamo chiamati a portare alle famiglie. E’ lui la “bella notizia” del Padre, e, in particolare, è Lui “il Vangelo della famiglia” che ha la sconvolgente forza di salvare e di portare a perfezione tutte le potenzialità nascoste in ogni famiglia.Infine il termine “metà spoudès” dell’originale greco, mentre descrive il modo con cui Maria andò verso la famiglia di Zaccaria ed Elisabetta, indica a noi la duplice modalità con la quale dovremo portare avanti questo Progetto: con premura, cioè senza perdere ancora altro tempo, e con gioia, dal momento che siamo portatori di una “bella notizia” per la famiglia.