NewsSanta Messa in ricordo della dottoressa Rita Fossaceca La sera del 28 dicembre in Cattedrale con una Santa Messa si è ricordato il sacrificio della dottoressa Rita Fossaceca e si è potuto esternare agli affranti genitori la partecipazione commossa al loro profondo dolore da parte dei triventini.Mons. Scotti con sagge ed illuminate parole, durante la bella omelia, ha centrato il significato della scelta di vita di Rita, che è stata prima di tutto una volontaria generosissima e poi, tragicamente, vittima e martire di una violenza assurda. Tutto è partito da uno sguardo d’amore che non si è limitato ad un semplice sentimento di compassione, ma lei è entrata nel vivo del disagio dei poveri orfanelli incontrati per caso durante una vacanza africana ed è diventata per loro apportatrice di salute, di cultura e di un certo benessere tanto che tutti la chiamavano ‘mamy’.Lo zio don Luigi, ancora sofferente per le numerose ferite riportate in quel tragico evento così ha chiosato la celebrazione in Cattedrale: “Signore dopo aver celebrato la festa del Tuo Natale e della Santa Famiglia celebriamo la festa dei Santi Innocenti. Nel grido e nel pianto delle mamme di Betlemme si raccoglie tutto il dolore innocente, dolore che, in modo misterioso, è associato al Tuo Sangue sulla Croce e all'offerta della Tua vita. I Santi Innocenti hanno anticipato il mistero del Calvario...Oggi ricorre il trentesimo giorno della passione e morte della Tua e nostra Rita... Erode ha ucciso i bambini innocenti pensando di eliminare Te! Una persona dal cuore nero ha tolto la vita a lei ed ha inferto dolori cocenti nei nostri cuori! I “figli” di Rita hanno avuto paura di rimanere una seconda volta orfani... Il fratello e la cognata di Rita li hanno assicurati che continueranno ad avere tutto come prima... Il mio pensiero va ai troppi bambini che soffrono e a quelli che sono vittime di violenza...La Chiesa continua a offrire il sacrificio dei martiri rendendoli consapevoli del valore del loro dolore. E’ grande l'opera educativa di quanti aiutano chi soffre ad unire il proprio dolore al sacrificio di Cristo. Ti offro o Signore, il dolore innocente, affinché sia reso partecipe del tuo sacrificio. Fa' che niente vada perduto, ma tutto sia accolto e offerto nel calice di salvezza. La vicinanza e la partecipazione al dolore altrui è un grande atto di carità. Una visita in ospedale o ad una famiglia, una telefonata, un intervento discreto ma attento, possono diventare un richiamo a unire il dramma dell'umana sofferenza al mistero di Cristo”.Gli amici di Rita hanno raccolto offerte da devolvere alla PRO-LIVE Onlus.Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 30 dicembre 2015Condividi pagina