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Relazione sugli Esercizi Spirituali per i presbiteri della Diocesi di Trivento
A partire da lunedì 19 a venerdì 23 febbraio si sono tenuti, nel "Cenacolo Sorelle Faioli" di Pesche (IS), gli Esercizi Spirituali dei presbiteri della nostra Diocesi di Trivento, predicati dall'illustre padre Gianmatteo Roggio, docente della Pontificia Università Teologica Marianum.
Il tema principale è stato, a partire da alcuni brani biblici (cf. Is. 58, 1-12; Lc 1, 26-38; Lc 2, 21-39), riflettere sulla capacità di crescere nella nostra conoscenza del volto di Dio, compiendo un vero e proprio cammino esodale sui passi della Vergine Maria, immagine e modello della Chiesa.
Innanzitutto occorre abbandonare la visione di un "dio che vuole la sua parte".
Questa modalità è molto pericolosa perché si basa sul "do ut des". Si tratta di un dio che non è quello di Gesù Cristo, perché non ama l'uomo, ma solo sé stesso; manifesta la sua grandezza togliendo dignità all'uomo.
Egli non cerca una relazione profonda, si accontenta solo del nostro assenso e crea un rapporto che non è quello fra padre e figlio, ma tra faraone e schiavo. In realtà la vera visione di Dio è un'altra: Egli ci sorprende sempre, chiama ad una vita meravigliosa, vuole una relazione piena d'amore.
È il Dio che ci permette di ricominciare, che non lascia le persone come prima perché le abbraccia con la sua misericordia e pazienza. Modello di questo percorso esodale è Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, la quale, il giorno dell'annunciazione, ha sperimentato in prima persona come Dio affidi ad una donna il cuore della fede di Israele.
Ella, che apparteneva ad una famiglia sacerdotale o sommo sacerdotale e che sapeva benissimo che le questioni del culto riguardavano solo gli uomini, è chiamata a fare un vero e proprio cammino di fede, nel quale scopre che Dio include anche le donne nel suo progetto salvifico.
La Chiesa, guardando al suo esempio, potrà diventare sempre più "in uscita", "ospedale da campo" sempre aperto per accogliere i fratelli e le sorelle di ogni tempo, per fasciare le loro ferite del corpo e dello spirito. L'esperienza degli Esercizi Spirituali è stata anche l'occasione per vivere in modo più fecondo la fraternità presbiterale, riscoprendo sempre di più le nostre relazioni di amicizia e di fede, per essere pronti alle sfide che la società di oggi chiede ai suoi pastori.
Don Simone IoccaPesche (IS), 7 marzo 2024