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Buon Natale 2021 dal Bangladesh
Carissimi amici e benefattori,
come forse tutti saprete, sono rientrato in Bangladesh lo scorso 15 Novembre. In precedenza avevo fatto un salto a Duronia, mio paese natale e culla della mia vocazione missionaria. Indescrivibile l'emozione che ho provato la Domenica 7 Novembre, quando ho celebrato la S. Messa. Al mio mio fianco c'era il parroco Don Gino, che mi è stato sempre tanto vicino in questi miei lunghi anni di missione. Dinanzi a me avevo l'assemblea parrocchiale a cui ho rivolto il saluto. Dentro di me avevo la consapevolezza che quello era come un saluto di addio, dati i miei 82 anni di età.
Come avevo già fatto a Parma, presiedendo l'Eucarestia nel Santuario di S. Guido M. Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani, ho voluto condividere con i miei compaesani la gioia che da sempre mi porto dentro. Si tratta della gioia che proviene dalla consapevolezza di appartenere alla famiglia dei figli di Dio e si fonda sulla parola di Gesù: "Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà tante volte tanto..." (Mt. 19,29). Vivere questa esperienza riempie il cuore di gioia. Io non ho una casa, non ho campi, non ho famiglia, ma dovunque vado, trovo casa, campi ed una famiglia che non ha limiti di spazio.
Rientrato in Italia e sottoposto a quarantena nella Casa Generalizia di Roma, un confratello si prendeva cura di me e per tre volte al giorno mi portava da mangiare nella camera dove ero recluso. Andato in Casa Madre a Parma, alri confratelli si son presi cura di me e mi hanno accompagnato negli uffici governativi e all'ospedale per le cure di cui avevo bisogno.
A Duronia poi, Don Gino mi ha accolto fraternamente, ospitandomi nella casa canonica. Vedo in tutto questo susseguirsi di persone ed eventi la piena realizzazione della parola di Gesù.
Sono tornato fra la mia gente zoppicando, ma con dentro l'entusiasmo di sempre per la missione e con l'ultimo sogno nel cassetto. Il sogno è la realizzazione del "Progetto Duronia", finalizzato alla venuta delle Suore di Madre Teresa di Calcutta nella missione di Chuknagar, come era avvenuto nel 1989 per la missione di Borodol. Il terreno è già stato comprato e la Provvidenza si è servito di un compaesano di Duronia emigrato negli Stati Uniti, Joe (Giuseppe) Berardo. La seconda fase del progetto prevede il sopraelevamento del terreno, che è un terreno basso, perché era una risaia e la costruzione della casa per le Suore.
Ho la piena fiducia che il Signore troverà il modo per realizzare questo mio sogno, che spero sia anche il Suo, prima che io chiuda gli occhi in questa mia terra bengalese. Cari amici, scrivendo queste righe in prossimità del Natale, mi sgorga spontaneo dal cuore innanzitutto un sentimento di ringraziamento per il modo con cui mi avete accompagnato in tutti questi anni di missione (44!) e con il grazie vivo e sincero voglio anche augurare a tutti noi che che la Luce del Natale disperda finalmente la densa tenebra della pandemia che ci avvolge ormai da troppo tempo.
p. Antonio Germano Das sxChuknagar, 20 dicembre 2021