Grazie, mamma. | Diocesi di Trivento

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Grazie, mamma.

Grazie, mamma.Il Signore mi ha dato sessant’anni per prepararmi a vivere il momento della morte di mamma, ma per darne notizia ai fratelli mi è bastata la semplicità immediata della nipotina Camilla: “La nonna è arrivata in Paradiso”. Per capire le poche cose che contano – la vita e la morte – davvero ci vuole l’innocenza intuitiva della fede dei piccoli.

Non c’è molto da aggiungere alle parole e ai segni che abbiamo condiviso in questa celebrazione cristiana delle esequie, se non la confessione di ognuno di credere nell’amore di Dio e di “raccontarcelo” scambievolmente con i gesti quotidiani della vita. Tutta la Santa Messa è stata un grande ringraziamento al Padre per la vita e la testimonianza di fede, speranza e carità di questa mamma. Proprio l’esser “mamma” è il suo nuovo nome: così, infatti, veniva chiamata da tutti nella comunità di “Punta Paradiso”.

A nome di tutti i familiari, però, sento il dovere di allargare il ringraziamento a tutti voi per la presenza, la partecipazione e la preghiera; anche a quanti da ogni dove (persino dal Messico, Sri Lanka, Cuba, Camerun, Etiopia), hanno fatto giungere parole di conforto e condivisione cristiana. Molti fratelli sacerdoti hanno offerto la celebrazione della Santa Messa; anche da Fatima, davanti alla Madonnina.

Il “grazie” e l’affetto riconoscente non si misura, ed è grande per tutti e ciascuno; vorrei solo nominarne un frammento che riguarda quanti, soprattutto negli ultimi anni, si sono presi cura di mamma in un modo commovente e che ruota attorno alla comunità di “Punta Paradiso”, la residenza per anziani che di fatto ha dilatato la nostra famiglia: medici, infermieri, operatori, personale: un esempio toccante di come pure un’impresa può trasformarsi – grazie all’opera e all’amore degli uomini e delle donne che vi lavorano – una vera famiglia. Vorrei dire i nomi di ognuno, abbracciarli uno alla volta, ma so che il Signore stesso già fa loro sentire il calore e la bellezza di questo modo di vivere, quando al dovere compiuto ognuno aggiunge dell’altro, per puro dono.

Anche quando non vedeva più, mia madre riconosceva ogni singola carezza e chiamava per nome, ringraziando e apprezzando ogni attenzione. Tutti sanno che in qualunque condizione, chiedendole come stava, rispondeva sempre: “Benissimo!”. Il suo modo di ripagare era la preghiera. Ha consumato molte corone del rosario; porta con sé anche l’ultima, a grani grandi come noci; l’ha tenuta stretta fino all’ultimo istante. Continuerà ad usarla per ognuno.

Grazie, mamma.Mons. Angelo SceppacercaTrivento, 23 maggio 2017

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