La preghiera del rosario per la pace in Siria | Diocesi di Trivento

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La preghiera del rosario per la pace in Siria

La preghiera del rosario per la pace in SiriaCarissimi,
la situazione in Siria si fa sempre più drammatica.

Dal marzo 2011, la guerra ha causato almeno 270mila morti e milioni di sfollati.

La città di Aleppo, fra le aree più colpite, vede una lotta senza quartiere, dove jihadisti dello Stato islamico e miliziani di al Nusra (affiliati ad al Qaeda) combattono contro gruppi ribelli e soldati governativi.

Nei nostri occhi ci sono le drammatiche immagini trasmesse dai mass-media del bombardamento alla struttura sanitaria, gestita da Medici Senza Frontiere, in cui sono morti bambini, medici, infermieri e l'unico pediatra presente ad Aleppo.

La malvagità degli uomini non si ferma nemmeno davanti all'innocenza dei bambini.

Nel nostro piccolo abbiamo cercato di farci prossimo ai cittadini di Aleppo aiutandoli concretamente a sopravvivere con l'invio di una piccola somma di denaro (15 mila euro).
In questo mese di maggio, dedicato a Maria donna di pace, vogliamo accogliere anche noi la proposta dei Vescovi siriani di consacrare “la Siria e, in particolare, Aleppo al Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace” ed invitare a recitare ogni giorno il santo rosario per chiedere il dono prezioso della pace in Siria ed in tutti i paesi che vivono il dramma delle guerre.

Nel loro messaggio i Vescovi scrivono: "Rivolgiamo il nostro grido alle coscienze di chi progetta e di chi esegue questa guerra, dicendo: per amor di Dio BASTA! Per misericordia degli uomini BASTA! Per il grido del sangue dei bambini e dei martiri che sale a Dio BASTA! Per le lacrime delle madri in lutto BASTA! Per i dolori dei feriti BASTA! Per i senza tetto BASTA! Per quelli che non sono più in grado di nutrire i loro figli BASTA! Non è giunta l'ora dei fatti e non delle parole? Della risurrezione e non della morte in tutte le sue forme?"

Di seguito vi trasmetto gli ultimi due drammatici messaggi arrivati dal nostro amico e fratello francescano padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia latina di Aleppo.

"Carissimi, durante la S. Messa vespertina sono caduti tanti missili in tutta Aleppo, diversi nella zona di Azizieh e di Ram. Ad Azizieh, con tanta fatica, con una chiesa affollatissima per il primo maggio, inizio del mese mariano, siamo riusciti a continuare la S. Messa fino alla fine, mentre a Ram, sempre durante la celebrazione della S. Messa, Father Bassam ed i fedeli , nel sentire un missile cadere molto vicino, sono dovuti scendere nel sotterraneo e per ora rimangono lì al riparo. Non sappiamo i danni causati su Ram, colpita quattro volte, ma si parla di decine di morti e di tantissimi feriti che si aggiungono ai morti e feriti dei giorni precedenti"
.
"Solo da circa mezz'ora è riuscito a tornare al nostro convento Father Bassam da Ram. Ci ha raccontato di aver celebrato la S. Messa delle ore 18, alla quale erano presenti più di settanta persone, fra le quali tanti bambini. Nonostante i bombardamenti hanno continuato la Messa fino alla fine. Non ha però potuto dare la benedizione per l'inizio del mese mariano e sono dovuti scappare in fretta nella sala sotterranea perchè improvvisamente hanno sentito un rumore di esplosione sul tetto e subito dopo ha iniziato a diffondersi puzza di gasolio bruciato per tutta la chiesa. Per qualche ora sono rimasti così nel sotterraneo in attesa di capire cosa succedesse; poi hanno deciso di uscire e di tornare alle proprie case.
Bisognerà aspettare domani mattina, alla luce del giorno, per verificare i danni causati al nostro convento di Ram.
Nella sola zona di Souleymanieh sono caduti tredici missili sulle strade e sulle abitazioni.
Diverse persone, che finora sono riuscite a resistere ad Aleppo e non volevano emigrare, adesso cominciano a pensare alla fuga dalla città se i bombardamenti continueranno"

Chiudo con parole che papa Francesco ha pronunciato domenica, dopo il Regina Coeli:

"Ricevo con profondo dolore le drammatiche notizie provenienti dalla Siria, riguardanti la spirale di violenza che continua ad aggravare la già disperata situazione umanitaria del Paese, in particolare nella città di Aleppo, e a mietere vittime innocenti, perfino fra i bambini, i malati e coloro che con grande sacrificio sono impegnati a prestare aiuto al prossimo. Esorto tutte le parti coivolte nel conflitto a rispettare la cessazione delle ostilità e a rafforzare il dialogo in corso"

Preghiamo tutti insieme Maria di Nazaret per la pace

Cordiali salutiSac. Alberto Conti - Direttore Caritas Trivento6 maggio 2016

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