Pax Christi Molise. 2 giugno 2012, e festa sia ... della Repubblica e della pace, senza parata militare | Diocesi di Trivento

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Pax Christi Molise. 2 giugno 2012, e festa sia ... della Repubblica e della pace, senza parata militare

Pax Christi Molise. 2 giugno 2012, e festa sia ... della Repubblica e della pace, senza parata militare Mai come quest'anno è importante ribadire che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro e non sulla guerra, sulla forza e l'esercito. È il lavoro la strada maestra su cui si costruisce e si difendono i diritti di tutti. Per questo il 2 giugno faremo festa a Roma con la gente comune, per difendere e invocare i beni comuni. Il lavoro, l'acqua, la casa, la scuola per tutti sono le parole che vogliamo celebrare. Una vita degna per tutti quella che vorremmo veder fiorire nel nostro Paese.

Il 2 giugno sarà la Festa della Repubblica, inoltre, a un anno dal Referendum. Non potremo quel giorno dimenticare il mancato rispetto della volontà popolare, una vera ferita per la nostra democrazia. Ribadiremo che la Repubblica sono quei milioni di cittadini, comitati, realtà sociali, culturali, ecclesiali che si sono attivati per promuovere i referendum portando 27 milioni di cittadini alle urne.

Anche Pax Christi parteciperà a Roma alla convocazione "La Repubblica siamo noi", promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Siamo consapevoli che questa giornata avrà un altissimo valore simbolico per il nostro Paese, una grande opportunità, soprattutto in un giorno in cui ci si ostina ad organizzare una parata militare che nulla a che fare con il senso di questa giornata.

Per questo migliaia di cittadini stanno scrivendo in queste settimane al Presidente della Repubblica chiedendo di "abolire la parata militare del 2 giugno, anche per rispettare la necessità di risparmio economico (ci costerà dieci milioni di euro): inviti i giovani disoccupati e i pensionati come rappresentanti del popolo italiano in sofferenza. È un vero e proprio scandalo che mentre si impongono pesanti sacrifici a tutti, il Parlamento ed il Governo abbiano confermato l'enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l'acquisto dei cacciabombardieri F35". Da tempo in cammino con il popolo dei beni comuni, Pax Christi invita a non rallentare il passo.

2 giugno. Ripudiamo la Guerra
Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
La pace è l'unico valore veramente rivoluzionario, diceva Turoldo, perché costringe a ripensare tutte le categorie del vecchio mondo che è stato costruito sulle macerie delle guerre.
E Balducci, rivolgendosi ai cristiani, ricordava che una chiesa veramente evangelica deve essere come un'obiezione di coscienza piantata da Dio nella carne viva del mondo. Essere costruttori di pace oggi significa obiettare al sistema di guerra e alle spese militari che la guerra rendono possibile. Noi vogliamo essere cittadini obbedienti alla Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa.

Lo dice l'articolo 11. È la stessa Costituzione che ci indica come la nostra Repubblica sia fondata sulla forza del lavoro. Lo dice l'articolo 1. In mezzo, tra l'articolo 1 e l'articolo 11, ci sono 10 articoli fondamentali della nostra carta costituzionale, su altrettanti valori fondanti: la giustizia, la libertà, la salute, l'educazione, ecc.
Questo significa che i lavoratori devono costruire le condizioni per la dignità della vita di tutti coloro che vivono nel nostro paese, e che la guerra (e la sua preparazione) è l'unico vero disvalore da espellere per sempre dal contesto sociale e civile. Per tutto questo noi non comprendiamo perché la Festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno, venga celebrata con le parate militari, la sfilata della armi, la mostra degli ordigni bellici. È una contraddizione divenuta ormai insopportabile. Questo è il ripudio della Costituzione, non della guerra. È il rovesciamento della verità.

Il 2 giugno ad avere il diritto di sfilare sono le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Queste sono le forze vive della Repubblica; i militari hanno già la loro festa, il 4 novembre, che ricorda "l'inutile strage" della prima guerra mondiale, come disse il papa Benedetto XV.
A lei, Presidente della Repubblica chiediamo di abolire la parata militare del 2 giugno, anche per rispettare la necessità di risparmio economico (ci costerà dieci milioni di euro): inviti i giovani disoccupati e i pensionati come rappresentanti del popolo italiano in sofferenza. È un vero e proprio scandalo che mentre s'impongono pesanti sacrifici a tutti, il Parlamento ed il Governo abbiano confermato l'enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l'acquisto dei cacciabombardieri F35.

Ci impegniamo a interpellare le autorità civili delle nostre città, sindaci, prefetti, consiglieri comunali, deputati, affinché sostengano questa nostra proposta, scrivendo anche lettere ai giornali e diffondendole nei luoghi di lavoro. Il 2 giugno con le nostre associazioni vogliamo celebrare l'Italia che "ripudia la guerra": dove possibile organizzeremo delle sfilate dove i cittadini disarmati innalzeranno i cartelli con l'articolo 11 della Costituzione.Pax Christi Italia30 maggio 2012

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