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Le parole di Mario Carrese in ricordo di Don Lino Mastrangelo
Padre Kleophas forse non si è reso conto del grande onore che mi ha concesso permettendomi di parlare di don LINO MASTRANGELO. Ed io comincio con il riconoscere e col dire che non ne sono degno, perché egli era una persona di straordinaria eccezionalità nella sua eccezionale ordinarietà di sacerdote docente.
Quando ho telefonato a mia figlia per dirle della morte di don Lino, le ho anche chiesto: «Come era il suo insegnamento?». Mi ha risposto: «Era gioioso!». Sapete cosa vuole significare questo aggettivo? Non c'è qualifica più bella per un insegnante. Significa la massima stima da parte di chi apprende... Il giudizio-ricordo degli alunni è sempre infallibile.
Oggi rendiamo cristianamente omaggio alla felice memoria del sacerdote ma anche del docente don Lino, da considerare e reputare nostro concittadino, perché per trentacinque anni è stato in Agnone.
Io in particolare l'ho conosciuto giovanissimo perché i fratelli Mastrangelo abitavano in Via Gualterio proprio dietro l'abitazione della mia famiglia. Non sto a dirvi la vicinanza della casa, l'amicizia, le reciprocità dei rapporti di stima e di rispetto che intercorrevano fra noi...
Tralascio questi aspetti perché ho premura di tracciare, sia pure speditamente, il profilo professionale educativo che ha connotato e caratterizzato la sua vita di docente, anzitutto e sprattutto per il talento che ne ha impreziosito il valore e per la doviziosa ricchezza di risultati che ne sono scaturiti.
Egli è stato nostro concittadino per trentacinque anni ed onorarne la memoria in questa sua funzione di educatore non è solo un dovere civile, ma un atto di gratitudine e di pubblico ringraziamento come si conviene a chi è così alto portatore di benemerenza educativa, culturale e sociale.
Perché? Perché la cultura è la cortina di tornasole, il DNA della civiltà e i giovani che sono stati allievi di don Lino hanno introitato nel circolo sanguigno del proprio circuito culturale l'insegnamento vivo del Maestro, del docente polivalente sia che insegnasse Religione sia che insegnasse italiano e latino. Sempre con eguale carisma, passione e dedizione.
Senza trionfalismo, posso serenamente affermare che quando un giovane ha attinto la propria formazione educativo-culturale a una fonte così ispirata dell'insegnamento, ha il successo assicurato!
Don Lino Mastrangelo è stato e rimane non solo un modello esemplare di vocazione pastorale quale parroco di S. Amico ma anche un professionista educatore “eccezionale”, per qualità eccellenti di pedagogia e didattica, per profondità di pensiero, per onestà di intelletto, per grazia di stile.
Le sue lezioni erano un percorso mirato, un itinerario graduato di altissimo valore educativo morale, spesso frutto di personale ricerca e approfondimento, sempre impregnato di spiritualità paolina.
Ho avuto l'onore di avere insegnato con lui negli anni ormai lontani dell'appartenenza al collegio docenti del Liceo Scientifico sotto la presidenza di Custodina Carlomagno.
L'ho sempre stimato per l'adempimento scrupoloso dei suoi doveri di docente, per lo zelo e la puntualità dell'osservanza dei suoi impegni, per la collaborazione fruttuosa che offriva al successo organizzativo e formativo del Liceo e dell'ITIS.
Una dedizione spontanea, generosa, preziosa, totale alla vita delle istituzioni scolastiche.
Credetemi. È raro trovare una così valida collaborazione e il Preside che la ottiene è fortunato perché può mettere l'accelerazione in ogni processo formativo e in ogni attività didattica.
Diciamo insieme che erano tempi diversi, altri tempi come si suol dire e tutti noi eravamo lieti di portare il nostro contributo al cantiere dell'operosità, del prestigio personale e collettivo della funzione docente. In una parola eravamo convinti - e don LINO per primo! - che lo studio era uno straordinario strumento di elevazione spirituale, morale e civile e lievito per l'affermazione del progresso sociale di ciascuno e di tutti. Eravamo motivati... E quando c'è la molla potente della motivazione, ogni obiettivo è raggiungibile.
Per questa somma di motivi siamo grati alla famiglia MASTRANGELO, siamo grati alla Parrocchia di S. Amico che lo ha avuto come pastore dal 1983 al 2018, siamo grati al Presbiterio diocesano, siamo grati alla Sua testimonianza di sacerdote attivo e fedele, ma siamo grati a Lui anche e soprattutto come uomo che ha donato il cuore all'insegnamento e con spirito gioioso ha sempre offerto il suo sapere.
GRAZIE DON LINO!
Mario CarreseAgnone, 9 aprile 2022