Festa di San Casto 2016: Giubileo degli Amministratori | Diocesi di Trivento

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Festa di San Casto 2016: Giubileo degli Amministratori

Festa di San Casto 2016: Giubileo degli AmministratoriSua Eccellenza mons. Domenico Angelo Scotti ha invitato i sacerdoti, i fedeli e i sindaci della Diocesi al Giubileo degli Amministratori della cosa pubblica che si terrà nella Cattedrale di Trivento lunedì 4 luglio 2016, ore 18.00, giorno in cui ricorre la
Festa di San Casto, primo evangelizzatore della nostra Diocesi.

Presiederà la celebrazione Sua Eminenza Reverendissima il Signore Cardinale GUALTIERO BASSETTI, Arcivescovo di Perugia e di Città della Pieve.

Il Giubileo, comunemente, viene detto "Anno santo", non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita. E’ stato istituito infatti per consolidare la fede, favorire le opere di solidarietà e la comunione fraterna all’interno della Chiesa e nella società, richiamare e stimolare i credenti ad una più sincera e coerente professione di fede in Cristo unico Salvatore.

“Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Dobbiamo convincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici». Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!”. (Papa Francesco E G, n. 205)

Chi è Monsignor Gualtiero Bassetti
  • Arcivescovo di Perugia e di Città della Pieve, è nato 71 anni fa a Popolano, località di Marradi, in provincia di Firenze, ma nella diocesi di Faenza-Modigliana;
  • è stato ordinato sacerdote Il 29 giugno 1966 nel duomo di Santa Maria del Fiore dal cardinale Ermenegildo Florit;
  • il 3 luglio 1994 Papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo di Massa Marittima-Piombino;
  • viene ordinato vescovo l’8 settembre dal cardinale Piovanelli nella basilica di San Lorenzo a Firenze;
  • ha molto in comune con il suo illustre predecessore Gioacchino Pecci, entrato nella storia come il "Papa riformatore e sociale" e il "Papa dei lavoratori", che, nello scrivere l'enciclica Rerum novarum, formulò i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa. Monsignor Bassetti è un pastore molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente.

Preghiera dell’amministratore, eletto dal popolo per servirlo

Signore, sono qui davanti a te,
per rimettere le cose nella giusta luce.
Stordito dal piacere della vittoria,
ubriaco di sorrisi e felicitazioni,
orgoglioso di me stesso e del mio lavoro,
perché la gente ha avuto fiducia in me.

Ti offro la gioia profonda e il mio impegno,
gli applausi e le ingiuste critiche,
gli entusiasmi, i dubbi e le soste.

Ho davanti una strada impervia
e non so se riuscirò a percorrerla
con intelligenza e rettitudine,
con passione e dedizione costante,
senza errare le scelte nei bivi,
senza accasciarmi al suolo
per indolenza o eccessiva fatica.

Ma so che Tu sei vicino a me,
non mi lascerai solo in questo nuovo incarico.
So che vuoi essere la mia guida,
che puoi rendere sicuro il mio passo.
So che posso contare, Signore,
sulla tua Luce che mi aiuterà a vedere,
sulla tua Parola che mi indicherà la direzione,
sulla tua Forza che mi assisterà nelle difficoltà.

So che tutto era scritto nel Tuo progetto su di me,
e ti invidio un po’ perché conosci il futuro,
compresi i fallimenti che sono nella mia natura.
Insegnami a non temerli,
ricordandomi in ogni momento
di essere soltanto un umile servitore,
pronto vivere in pace e riconoscenza
l’ultimo posto,
bello e dignitoso come il primo
che ho il dono di occupare oggi.

Il decalogo del buon amministratore

  1. Come indicano l’art. 97 e l’art. 98 della nostra Costituzione, pretendiamo che l’amministrazione sia imparziale e che faccia rispettare le regole a tutti, indipendentemente dalla militanza partitica, che sia al servizio esclusivo dell’intera collettività comunale. In ogni Comune ci deve essere più Stato e meno congreghe di partiti.
  2. I nostri amministratori devono rendere conto periodicamente del loro operato ai cittadini e non ai partiti politici, perciò si devono adoperare a semplificare e non complicare la vita dei cittadini.
  3. Non ne possiamo più di vedere ridotti i cittadini da titolari di diritti in perenni questuanti. Siamo a conoscenza di situazioni nelle quali i cittadini sono stati considerati un elemento di fastidio, mentre sono salutati e ritenuti importanti solo in coincidenza degli appuntamenti elettorali e quando devono pagare le tasse.
  4. L’esigenza della trasparenza nelle procedure amministrative, nei bilanci e in tutte le scelte, che, è utile ricordare, debbono essere effettuate unicamente a beneficio della collettività, è sacrosanta.
  5. I cittadini preferiscono un Comune in cui il personale politico si comporti esemplarmente e non raggiunga o mantenga il potere usando mezzi illeciti, diffamando gli avversari e mentendo con piena coscienza di mentire.
  6. Il Comune virtuoso è quello in cui tutto il personale che vi è impiegato abbia ben chiaro che il suo datore di lavoro sono i cittadini e non la Giunta comunale di turno.
  7. Ogni eletto deve mettersi a servizio del bene comune della città e non essere succube di un comando strategico delle forze partitiche di occupazione del momento.
  8. Gli amministratori locali devono vigilare per evitare la sciatteria e la malafede nella compilazione delle cartelle dei pagamenti dirette ai cittadini e devono rispondere celermente ai cittadini li interpellino per tutelare un proprio diritto o interesse legittimo.
  9. Non è possibile che al tempo di oggi si impieghino mesi per cambiare una lampada dell’illuminazione pubblica stradale o per riparare un semplice tombino.
  10. Noi tutti vorremmo un Comune che, oltre ad interessarsi giustamente di “sanità”, sia molto più attento alle cause che minacciano la “salute” dei cittadini.
Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 27 giugno 2016

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