E’ morto serenamente nell’abbraccio del Signore mons. Giovannino Santangelo | Diocesi di Trivento

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E’ morto serenamente nell’abbraccio del Signore mons. Giovannino Santangelo

E’ morto serenamente nell’abbraccio del Signore mons. Giovannino Santangelo E’ morto serenamente nell’abbraccio del Signore mons. Giovannino Santangelo, parroco emerito di Pietrabbondante e decano dei sacerdoti diocesani. Martedì 29 settembre, giorno dedicato ai Santi Arcangeli, alle ore 15.30, nella Chiesa di Santa Maria Assunta, mons. Domenico Angelo Scotti presiederà le Esequie.

Mons. Santangelo era nato a Pietrabbondante nel lontano 1923, era stato ordinato sacerdote da mons. Epimenio Giannico nel 1947 e per moltissimi anni è stato parroco del suo paese natale fino a quando alcuni anni fa è andato in pensione, dopo che per oltre quarantadue anni, aveva retto la parrocchia del paese sannita più famoso della nostra Diocesi, assai rinomato, in Italia e all’estero, per il suo splendido teatro e tempio italico del secondo secolo a. C.

Per riassumere lo zelo sacerdotale e tutto l’ardore pastorale di don Giovannino mi servo di una frase di Peguy il quale affermava che “Se Cristo chiama non troverai mai riposo” e tale è stato tutto l’apostolato di monsignor Giovanni Santangelo: ogni suo gesto, ogni sua parola era sempre animata dall’amore sacerdotale, dall’amore per i poveri, dall’amore per Cristo Signore. Questo amore lo contemplava nel silenzio della preghiera, lo meditava, lo amava e lo diffondeva tra le anime della sua parrocchia, lo predicava, lo insegnava allorquando pronunciava le sue belle prediche, così calde ed accorate che infondevano sempre la forza di lottare contro il male, il coraggio di progredire per la strada della santità comune.

A primo acchito, egli sembrava riservato e severo, persino burbero, ma poi conoscendolo bene e frequentandolo in cordiale amicizia lo ritrovavi profondo, persuasivo, delicato, vibrante di interessi superiori culturali e spirituali, che quasi ti incantava. Don Giovanni è stato per noi sacerdoti il prete della genuina convivialità, il tessitore di rapporti fraterni, limpidi e carichi di rispetto e di tenerezza. Allo stesso tempo egli si è speso tutto per i suoi fedeli essendo un pastore attento, illuminato ed accogliente: ha saputo spezzare, in modo encomiabile, per tutti loro il pane della divina parola e quello della scienza umana. Per molti di loro è stato l’impareggiabile, provvido e paziente professore, il preparatore ai pubblici concorsi (quanti professionisti del paese sono tali grazie alle sue lezioni private!).

Ma soprattutto Don Giovannino insegnava appassionatamente ai piccoli lo spirito della preghiera, dando la preferenza, il primo posto alla adorazione, alla lode e al ringraziamento, per questo, attingendo la sua ispirazione alla sorgente della preghiera della Chiesa. Egli diceva che non bisogna insistere sulle «formule», ma sull'«ispirazione», cioè partendo dalla Bibbia che ci suggerisce frasi che sono non solo di straordinaria ricchezza e di denso contenuto, ma sono anche espresse in un linguaggio suggestivo, poetico, fortemente umano, adeguato e accessibile anche alla comprensione di un fanciullo. Il versetto di un salmo, secondo lui per i bambini, era preferibile ad ogni altra forma di preghiera più personale, ma meno «sacra». Diceva sempre che nel far apprendere al fanciullo le formule di preghiera si dovrebbe seguire una precisa gradualità, senza forzare il cammino, scegliendo invece i tempi e i modi più opportuni. Secondo lui più educativo ed efficace sul piano dell'iniziazione alla vera preghiera era, invece di partire dalle lunghe preghiere canoniche, introdurre singole piccole invocazioni come espressioni o formulazioni privilegiate di momenti di preghiera suggeriti dalle circostanze e occasioni della vita quotidiana. Per esempio: al mattino “Padre nostro che sei nei cicli, tutti gli uomini lodino il tuo nome”; prima di pranzo:”Padre nostro che sei nei cicli, dacci oggi il nostro pane quotidiano”; dopo una mancanza “Padre nostro che sei nei cicli, perdona a noi le nostre offese come noi le perdoniamo a coloro che ci hanno offeso”. Lo stesso diceva dell'Ave Maria e delle altre preghiere tradizionali.

Quanti bei ricordi conserviamo delle nostalgiche mattinate trascorse in fraternità a Vignalacorte immersi in spirituali riflessioni e in aggiornamenti pastorali!

Caro don Giovannino ti affidiamo, con nostalgico rimpianto, alla Vergine Santa che tu tanto amavi e così sapientemente ci hai insegnato a venerare, a san Randisio frutto genuino di santità di questa tua tanto amata parrocchia e a san Vincenzo il cui culto hai sempre insegnato e promulgato, con solerte sollecitudine.

Don Giovanni Santangelo

Nato a Pietrabbondante il 24.06.1923
Battezzato il 28.06.1923

Riceve:
  • La prima tonsura ( a Chieti) il 15.07.1945 da Mons. Tesauri
  • Ostiariato- Lettorato ( a Chieti) il 6.01.1946 da Mons. Confalonieri
  • Esorcistato- Accolitato ( a Chieti) il 14.07.1946 da Mons. Giannico
  • Suddiaconato ( a Chieti) il 10.11.1946 da Mons. Venturi
  • Diaconato ( a Chieti) il 19.04.1946 da Mons. Valeri
  • Presbiterato a Castiglione Messer Marino il 29.06.1946 da Mons. Giannico

Incarichi:
  • Parroco a Castel del Giudice il primo settembre 1947
  • Parroco a Castelverrino il primo ottobre 1949
  • Parroco a Carovilli dal 1.021962 al 7.12.1966
  • Parroco a Pietrabbondante dal 15.12.1966 all’11.02.2010
Ufficio comunicazioni socialiPietrabbondante, 29 settembre 2015

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