NewsBuon Natale, papa Francesco Santità, sono un sacerdote della Diocesi di Trivento, comprendente i paesi interni dell’Alto Molise e dell’Alto Chietino, e Le scrivo prima di tutto per farLe i miei più sinceri auguri per il prossimo Santo Natale e per il nuovo l’Anno che verrà.Mi chiamo don Alberto Conti e mi pregio di inviarLe l’ultima interessantissima pubblicazione "Rompere gli schemi per creare il nostro futuro", che, come Direttore della Caritas diocesana e responsabile della Scuola di formazione “Paolo Borsellino”, ho curato e presentato proprio in questi giorni alla stampa: in essa si rilevano non solo le criticità della nostra zona interna e dimenticata, ma anche i segnali positivi di giovani di buona volontà che hanno saputo rimboccarsi le maniche e tracciare vie nuove di riscatto.Mi permetto anche di suggerirLe, se e quando Le è possibile, una visita nella nostra Diocesi: antica ed illustre per la sua storia, martoriata dall’emigrazione, ma tanto viva nella conservazione delle più nobili tradizioni religiose e così ricca di fede da avere ancora un clero tutto autoctono, che si dedica, anima e corpo, per animare religiosamente, culturalmente e socialmente il territorio, che è periferia sì, ma non degradata. Per tutti noi, laici e sacerdoti, sarebbe una bella iniezione di fiducia e di speranza.Infine, Le dico che io, personalmente, sono originario di Capracotta, il comune più alto dell’Italia del Sud, posto a 1423 metri sul livello del mare, che so essere tanto caro alla sua infanzia per la Sua frequentazione con un nostro compaesano emigrato in Argentina.Caro Papa Francesco, Le confermo, umilmente e con tutta sincerità, che, qui, Le vogliamo tanto bene e L’accompagniamo ogni giorno con le nostre preghiere: ci benedica di cuore.don Alberto ContiTrivento, 18 dicembre 2014Condividi pagina