IL PAPA CHE FA INNAMORARE I GIOVANI DI GESU’ CRISTO | Diocesi di Trivento

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IL PAPA CHE FA INNAMORARE I GIOVANI DI GESU’ CRISTO

La storia di Anna, che a 24 anni ha indossato l’abito religioso.

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che s’incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento”.

Così inizia l’Esortazione apostolica di Papa Francesco. A queste parole ho pensato nel tardo pomeriggio del 1 luglio stando a Canneto per il rito di “Iniziazione alla Vita Religiosa nella Congregazione delle Sorelle Francescane della Carità”. Anna Serino, una ragazza di 24 anni, originaria di Manduria, ha indossato l’abito religioso della citata Congregazione Religiosa fondata da Mons. Vittorio Cordisco, parroco di Montefalcone del Sannio, dal 1946 al 1974.

Don Vittorio è passato al cielo nel mese di febbraio di quaranta anni fa.

“La gioia del Vangelo riempie il cuore di coloro che s’incontrano con Gesù!”.

Alle diciassette e trenta, come sono arrivato a Canneto ho visto nel volto di tutte le persone tanta gioia: gioia per essere in quel posto, gioia per ave accolto la chiamata del Signore per un avvenimento molto importante. Una ragazza di oggi, uguale a tutte le ragazze e ai ragazzi che incontriamo, giorno dopo giorno, ha scelto di seguire il Signore, ha scelto di accogliere la chiamata di Dio alla vita religiosa.

Entro in chiesa: sono colpito dai canti che si elevano in onore del Signore: un Religioso dirige il coro e l’Assemblea: nei momenti di pausa, silenzio, raccoglimento, riflessione, preghiera …

Sia fuori che in chiesa, ho il piacere di vedere volti noti ed una gioia più grande nel vedere volti sconosciuti: sono i parenti e gli amici di Anna Serino venuti da Manduria: tutti accomunati da una grande gioia: la gioia di essere presenti, di pregare per questa ragazza che ha avuto la grazia di essere chiamata e di accogliere la chiamata.

Alle diciotto, come in programma, Anna Serino, accompagnata dalla Madre Generale della citata Congregazione Religiosa, entra in chiesa: segue Sua Ecc. Mons. Domenico Scotti accompagnato dal Cerimoniere Don Gigino Moscufo e dai chierichetti. Il recitare i Vespri è stato qualcosa di veramente bello. Nel Presbiterio, con il Vescovo, una decina di Francescani, alcuni Sacerdoti della nostra Diocesi: inserite nell’assemblea quasi tutte le Sorelle Francescane della Carità, tantissimi fedeli; abbiamo notato, con grande gioia, molti giovani. E’ stato meraviglioso inserire la nostra flebile voce a quella di tanti fratelli e di tante sorelle: nel canto si esprimevano i sentimenti di gioia, di lode, di ammirazione, di richiesta di grazie e di perdono al Signore.

Mi sia consentito confessare un pensiero che mi ha accompagnato durante il rito: ho pensato sempre a Don Vittorio Cordisco: tutti sanno che sono legato a lui del quale sono stato vice parroco nel primo anno del mio Sacerdozio. Se non avesse avuto il coraggio di accogliere la voce del Signore che gli diceva di fondare la Congregazione Sorelle Francescane della Carità per assistere anziani e formare i fanciulli, oggi non proveremmo questa gioia.

Della toccante omelia di Sua Ecc. Mons. Domenico Scotti solo pochi pensieri. Ha detto a Suor Anna: Per noi persone consacrate, la tua gioia, Anna, ci fa tornare in mente la gioia che provammo quando noi ci consacrammo al Signore e ci spinge a riaccendere la nostra gioia. La tua gioia ricorda a tutti di rinunciare al male, di trasformare il cuore per conoscere la volontà di Dio, di trasformarci interiormente rinnovando la nostra mente”. La gioia di Anna ha raggiunto l’apice quando ha indossato l’abito religioso.

Tutti hanno condiviso la sua gioia con un caloroso applauso. Il volto del papà e della mamma erano molto luminosi, anche se rigati da qualche lacrima di commozione.

Luminoso il volto delle sorelle, dei cognati, dei nipoti, di tutti. Al termine della cerimonia, ho avvicinato molte delle centinaia di persone venute da Manduria: tutte contente e tutte hanno tessuto grandi elogi per Anna. Quasi per giustificare la loro presenza dicevano: “Ma Anna meritava tutto questo!”.

Tutti abbiamo fatto nostre le parole del Vescovo che, all’inizio dell’omelia, aveva detto: “Saluto i genitori, le sorelle, i cognati, i nipoti e i parenti di Anna venute da Manduria: ringrazio i genitori per aver donato la vita ad Anna e ora per averla donata alla Chiesa. Saluto il Sacerdote e il Religioso di Manduria”. Veramente “La gioia del Vangelo riempie il cuore di coloro che s’incontrano con Gesù!” ed ha riempito il cuore di tutti noi che eravamo presenti a Canneto.

In questo modo ci siamo preparati ad accogliere il Papa della Gioia nella nostra Regione. don Luigi Di Lella10 luglio 2014

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