La relazione di Don Gigino Moscufo sulla chiesa di San Casto | Diocesi di Trivento

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La relazione di Don Gigino Moscufo sulla chiesa di San Casto

La relazione di Don Gigino Moscufo sulla chiesa di San Casto

Eccellenza Reverendissima,
dopo due anni di intenso lavoro le maestranze dirette dall’Ing. Berardinelli Sergio hanno portato a compimento con dedizione, amore e professionalità l’incarico che Lei gli ha affidato per la realizzazione di questo edificio ecclesiale.

Quattro grandi e differenti volumi lo compongono. Il volume principale che ospita la chiesa, i due volumi che aggettano a destra e a sinistra dal volume principale che ospitano rispettivamente la cappella del SS. Sacramento con la penitenzieria e la sagrestia e l’aula per catechesi. Il quarto volume, simmetrico alla chiesa, ospita il salone polifunzionale di forma semicircolare.
La chiesa con l'idea del tetto “verde-azzurro” come il cielo con l'ampio piano inclinato che sorge dal terreno e sale, deciso e costante fino alla torre campanaria che partendo dall'abside svetta come a voler ricongiungere il Cristo al Padre che è nei cieli, certamente si inserisce con semplicità e naturalezza nella rigogliosa natura di questo posto; la struttura si eleva come fosse espressione naturale del luogo.
L'aula liturgica occupa una sezione circolare e assume forma di ventaglio; l'altare si trova in prossimità del centro che impernia tutto l’edificio, in tal modo è il luogo verso cui convergono non solo le linee interne all'aula liturgica, ma tutto quanto si trova intorno alla chiesa.

L'insieme della struttura interna, con il suo soffitto in legno lamellare, orienta verso la sorgente della pace, il Cristo crocifisso, che posto nel fondo dell’abside sembra abbracciare l’intera assemblea, mentre all'esterno il campanile svetta, pur nella sobrietà del cemento, perché le campane possano far riecheggiare un annuncio sonoro di pace.

Impreziosiscono la chiesa le meravigliose vetrate artistiche: nelle otto finestre in alto grossi raggi dai colori caldi e brillanti partendo dal vertice, solcano il limpido cielo e mettono in movimento, in aritmica successione, onde e vortici a significare il movimento interiore che scuote l'universo e che rigenera in nuova dinamica di amore ciò che già appartiene a Dio per via della creazione. Le otto finestre in basso rappresentano i frutti più belli e meravigliosi che lo Spirito realizza con la sua potente azione rinnovante e santificante esercitata su tutto il creato: la santità, i santi. Otto santi, quelli che più immediatamente hanno fatto brillare con la loro testimonianza cristiana, o semplicemente con il loro patrocinio, lo splendore del Paraclito in questo nostro territorio diocesano che San Casto ha rigenerato alla Fede con la predicazione del Vangelo. I Santi diocesani raffigurati sono: San Casto, San Nazario, San Celso, San Vittore, San Camillo De Lellis, Santo Stefano del Lupo, Sant’Amico e il beato Antonio Lucci.
L’altare e l’ambone sono stati ricavati da due blocchi di pietra locale. La mensa dell’altare e la parte terminale dell’ambone sono in marmo pregiato di Carrara.

Eccellenza Reverendissima, nel ringraziarla per il dono che ci ha fatto di questa bella e moderna chiesa, a nome di tutti coloro che hanno concorso alla sua realizzazione, imprese e tecnici, e dell’intera comunità diocesana sono lieto di poterLe consegnare le chiavi invocando la Sua benedizione su tutti noi.

Don Gigino Moscufo, Direttore Ufficio Diocesano Beni CulturaliTrivento (CB), 30 luglio 2010

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