Le parrocchie di Castiglione e Schiavi in pellegrinaggio a Torino | Diocesi di Trivento

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Le parrocchie di Castiglione e Schiavi in pellegrinaggio a Torino

Le parrocchie di Castiglione e Schiavi in pellegrinaggio a TorinoAnche i fedeli delle parrocchie di Castiglione Messer Marino e Schiavi di Abruzzo in pellegrinaggio a Torino per ammirare e venerare la Sacra Sindone.
Pubblichiamo, di seguito, la testimonianza di una pellegrina di Schiavi di Abruzzo.

"In una ricca cappella della cattedrale di Torino viene conservata la Sacra Sindone, il telo di lino, sul quale si intravede la doppia impronta di un corpo umano, che si vuole abbia avvolto nel sepolcro la salma del Cristo.

Il sacro telo viene esposto per la prima volta al pubblico dopo l'importante intervento di conservazione e restauro del 2002, che ha restituito meglio visibile l'immagine dell'uomo dei dolori, libera dai grossolani rammendi effettuati dopo il rogo del 1532. L'ostensione della Sindone richiama da tutto il mondo folle immense di pellegrini.
Tra questi anche un gruppo proveniente da Schiavi di Abruzzo e Castiglione Messer Marino, delle parrocchie di San Maurizio Martire e di San Michele Arcangelo, accompagnati dai rispettivi parroci don Erminio Gallo e don Vincenzo Lalli. Ai due sacerdoti va sicuramente riconosciuto il merito dell'ottima riuscita del pellegrinaggio.

Nel corso del viaggio per raggiungere Torino, abbiamo visitato, a Bologna, la grandiosa basilica di San Petronio costruita dal 1390 al 1659. Poi l'arrivo a Torino. Finalmente il momento tanto atteso. Stupiti e commossi, abbiamo posato i nostri occhi sulla Sacra Sindone.
Davanti a noi l'immagine silenziosa, ma fortemente eloquente, dell'uomo crocifisso che presenta, in modo impressionante, i segni delle violenze subite durante la Passione. L'incoronazione di spine, la flagellazione, le ferite dei chiodi nelle mani e nei piedi, il petto trafitto dalla lancia.
Tutti segni davanti ai quali, commossi fino alle lacrime, in silenzioso raccoglimento, in ginocchio, abbiamo potuto rivivere e meditare la Passione di nostro Signore.
Abbiamo pregato e chiesto grazie per noi e per i nostri cari.

È stata un'esperienza forte, unica, che ha rinvigorito e fortificato la nostra fede, grazie alla quale siamo tornati arricchiti spiritualmente e culturalmente".di Ida SforzaTorino, 21 maggio 2010

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