Chi ci salverà dalle false agenzie giornalistiche? | Diocesi di Trivento

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Chi ci salverà dalle false agenzie giornalistiche?

Chi ci salverà dalle false agenzie giornalistiche?Chi ci salverà dalle false agenzie giornalistiche?
Chi ci risarcisce dalle bufale giornalistiche?
Son bolle di sapone, ma che lasciano il segno.
Lasciarsi canzonare da un avvocato che si chiama “Canzona” potrebbe pure passare,
ma lasciarsi prendere dai fondelli da una tipa che si chiama “Orecchioni” è veramente… preoccupante
Leggere per credere

Da l’Avvenire del 21 Luglio 2009
INCHIESTA

Quello strano caso delle suore da F1: la polizia smentisce
Un minuto e mezzo. Tanto è bastato a verificare, sabato pomeriggio scorso, che la notizia delle suore fermate e multate in autostrada mentre si precipitavano a 180 chilometri all’ora ad Aosta per sincerarsi dello stato di salute del Papa era una notizia ancora senza riscontro. Perciò, dopo le telefonate ai comandi di Polizia stradale competenti, che smentivano, 'Avvenire' non l’ha pubblicata. Puntualmente, ieri, dopo che la storia ha fatto il giro di quotidiani, tv e siti internet, è arrivata la smentita ufficiale della Polizia.

E la protesta delle suore salesiane, dall’Ispettoria di Torino: «Abbiamo pensato a uno scherzo». Anche quella di M.C., sacerdote 41enne di Milano, originario di Bologna, fermato sull’autostrada Milano- Torino e risultato positivo all’alcol- test, è una notizia che il mese scorso ha avuto rilievo (il prete si sa­rebbe giustificato dicendo «Ho celebrato quattro messe in un giorno»). Ma pure questa è risultata in seguito di difficile verifica, sia attraverso il controllo presso le forze dell’ordine, sia per voce della diocesi di Milano, che tramite l’Ufficio comunicazioni sociali fa sapere che «non esiste alcun prete con quelle iniziali, nato a Bologna in quegli anni».

Comun denominatore delle due vicende, battute da autorevoli agenzie di stampa e riprese dagli altri media, è la coppia di avvocati che si sarebbe occupata di entrambe, i legali Anna Orecchioni e Giacinto Canzona. Sentita da Avvenire in merito all’ultima vicenda l’avvocato Orecchioni asse­risce di «non avere in mano documenti o il verbale di accertamento della Polizia» e che il suo interessamento al caso, insieme al collega, sarebbe scaturito da una telefonata della suora. Non è la prima volta che i due legali romani comunicano agli organi di stampa notizie su religiosi, che dicono di difendere. Il 15 luglio, sempre in agenzia di stampa, è balzata la vicenda di una novizia “punita” per la scelta di prendere i voti dall’ex fidanzato, che ne avrebbe pubblicato su Facebook le foto in topless scattate prima della vocazione.

A tutela della suora sarebbe interventuta l’avvocato Orecchioni. Le foto però «sono già scomparse dalla rete, il fidanzato è stato ragionevole», come ha precisato ieri Orecchioni. Insomma, la curiosa vicenda si sarebbe esaurita qui. Non prima di aver guadagnato spa­zio sulle testate nazionali. Come altri fatti che hanno occupato prime pagine, e che hanno sempre come fonte gli stessi legali. Oltre alla vicenda della suora piemontese che va “a tavoletta” (18 luglio), e del prete milanese positivo al test alcolemico (27 giugno), c’è l’autista di autobus di Ravenna che si sarebbe visto riti­rare la patente e di conseguenza avrebbe perso il lavoro per essere risultato positivo all’alcoltest dopo aver assunto farmaci antiasma (30 giugno).

O la sposa novella in luna di miele alle Mauritius che rientrando anzitempo in albergo avrebbe scoperto il marito tradirla con un’altra donna, anche lei in viaggio di nozze (9 luglio). Spulciando un po’ a ritroso nell’archivio delle agenzie di stampa, si reperiscono negli ultimi anni altri fatti curiosi (se non eclatanti) “resi noti” secondo la formula verbale usata dalle testate, dall’avvocato Giacinto Can­zona. Peraltro protagonista lui stesso di un fatto di cronaca che ebbe ribalta nazionale: l’annullamento della sua laurea in giurisprudenza conseguita nel ’96, da parte del Senato accademico della Sapienza di Roma, con la motivazione dei tempi brevi (tre anni) per ottenere il titolo. In seguito Canzona conseguì una nuova laurea, ma il paradosso fu che nel periodo intercorso fra il primo titolo di studio e l’annullamento dello stesso, lo studente aveva intrapreso la professione legale. Come nel caso della suora a 180 all’ora, molte notizie hanno come fonte il comunicato scritto dal legale.

E sono riportate senza altri controlli, come purtoppo spesso accade nel sistema dell’informazione. Forse che, almeno nell’ultimo caso, sia stata più lungimirante la reazione del lettore che commenta sul sito di un quotidiano nazionale: «Una suora su una Fiesta a 180 all’ora? il poliziotto dev’essersi sbagliato. Era Batman». Una pattuglia della stradale mentre rileva la velocità delle auto in autostrada

A. Guglielmino e N. ScavoAvvenire23 luglio 2009

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