C’è per ognuno di noi un passato che non riesce a passare, mai. | Diocesi di Trivento

Riflessioni

C’è per ognuno di noi un passato che non riesce a passare, mai.

C’è per ognuno di noi un passato che non riesce a passare, mai.C’è per ognuno di noi un passato che non riesce a passare, mai.

E’ il passato intriso di peccato, il passato di chi è divorato dalla paura.

E questo nonostante che un detto popolare diceva “dolore passato, dolore dimenticato”, forse proprio in applicazione della frase di Gesù: “la donna è afflitta perché è giunta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione” (Gv 16,21)

La nostra Quaresima è, deve essere, per la gioia, perché la nostra gioia è addirittura la gioia di Gesù che entra e che si radica nel nostro cuore.

La gioia è dunque in diretto rapporto col mistero della vita che ha un suo prezzo di sofferenza, ma che nel mistero pasquale, che è il vertice e la sublimazione della vita, è collegato con la passione e con la morte di Gesù. La sofferenza umana non è mai fine a se stessa, ma è in una piena e continua evoluzione, fino a sfociare nella risurrezione, che è la vittoria definitiva su ogni tipo di dolore e di morte, fino ad esplodere in una pienezza di gioia.

Il passato, per quanto triste e fastidioso, può cedere il passo ad un futuro gioioso?

Sì, ma non quando gli Angeli sereni torneranno a giocare tra i resti di un mondo che non sa ritrovare la propria strada, che non riesce ad uscir fuori dalla straripante violenza e i resti delle perdute civiltà si ergono solo come muti testimoni di un'epoca una volta felice ed ora tramontata e finita.

Sì, ma solo quando non vi saranno più i soliti pazzi indaffarati a studiare bombe, di atomo o di carta o di immagini che siano, però sempre più potenti e intelligenti, mentre essi stessi si proclamano, falsamente, mallevadori di un'umanità sempre più perfetta, modellata a immagine delle smanie di potere dei vari tiranni di turno.

Il futuro sereno nascerà, magari senza clamore e senza gloria, ma nel segno della riconquista di una dignità umana incontaminata: perché i nostri pensieri, i nostri desideri, i nostri sogni, i nostri progetti non possono essere finiti come il tic tac di un orologio ormai rotto, come i rantoli di un motore ingolfato per inedia e per stanchezza.

La Parola di Dio e la preghiera semplice, in questo tempo di Quaresima, ci possono offrire ancora quel silenzio rigenerante e quella pace armoniosa che per lunghi periodi di faticosa gestazione e di paziente ricostruzione abbiamo, inutilmente, cercato.

La serenità e la gioia torneranno a risplendere per noi come una nuova musica celestiale, come una fonte di acqua pura, come un salutare raggio di sole: è questo il vero nostro inno alla vita.

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 25 febbraio 2009

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