Riflessioni
Non infrangere mai il debole filo della vita
Eluana, dimmi che non vuoi morire, dimmi che la tua è purtroppo la solita storia, quella dei più deboli, fatti simbolo e sbandierati da chi è stanco e si ribella all’amore.
Eluana, è purtroppo vero che il prossimo indifeso è sempre calpestato...
Eluana, dimmi che non è vero che lo hai detto prima: dimmi che è vero, dimmi che è vero che tu amavi la vita sempre, come tutte le tue amiche hanno attestato.
Eluana, quanti vorrebbero stringerti le mani, ma come sono fredde le pareti che ora ti ospitano e come stanno sbagliando coloro che lì ti hanno portato, in un luogo chiamato “Quiete” invece c’è respiro solo di tempesta e di morte e la quiete nella loro coscienza non potrà esserci mai.
Eluana, girano centinaia di opinioni, migliaia di soloni saccenti, ma tu sei rimasta sola, strappata all’amore delle suore silenziose di Lecco, tenere e dolci più della madre che tanto ti manca, e sei stata portata ad Udine, lì dove ti vogliono tenere crocifissa tra l’incudine e il martello.
Eluana, e tutti siamo bravi a battere e ribattere pareri, con forza, con cinismo, accanendoci, ma in verità senza sapere, facendo diventare gli amletici dubbi vuote certezze e lasciandoti sempre più nella solitudine amara e sconsolata della tua malattia.
Eluana, vogliono che il tuo respiro non rubi più l'aria e noi continuiamo a respirare il desiderio di privarti di quei pochi grammi di cibo e di quelle indispensabili gocce di acqua.
Eluana, la cruda anoressia alla quale vogliono sacrificarti sarà una dura evangelizzazione a chi pure fa finta di ribellarsi alle altre evangelizzazioni di xenofobia e di morte.
Eluana, ridonaci frammenti di speranza per la vita, espressi in parole che ricompongano il mosaico della vita con i frammenti di una esistenza velata ma non annientata.
Eluana, dimmi che è vero quello che ti stanno preparando, dimmi che ancora sei qui con noi e ci vuoi rimanere a tutti i costi.
Eluana, raccontaci la vita e diccelo con un sorriso.
Don Mimì Fazioli
di don Mimì FazioliTrivento (CB), 4 febbraio 2009