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MONS. CROCIATA: ELUANA ENGLARO, “IL VERO PROBLEMA È ACCOMPAGNARE LA SOFFERENZA”
“La civiltà di una società si vede dalla sua capacità di avere cura delle persone più deboli, maggiormente in difficoltà, che non hanno le forze, l’energia, le risorse per andare avanti da soli, all’inizio, alla fine e durante la vita”. È quanto ha affermato mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti sul caso Englaro. Mons. Crociata si è soffermato sull’atteggiamento di “pietà”: “Alcuni – ha obiettato – vorrebbero far passare l’atto di togliere il sondino come un atto di pietà: ma non può essere un atto di pietà un gesto che provoca le sofferenze, che comporta la privazione di cibo e di acqua”. “La vera pietà – ha aggiunto – è quella testimoniata dalle suore che hanno accudito Eluana”. La “vera pietà”, dunque, “è accompagnare la sofferenza. La capacità di integrare la sofferenza e la morte nella nostra vita, nella nostra cultura: questo è il vero problema, e quindi la capacità di accompagnare la sofferenza”. “Chi sta male – ha affermato Crociata – chiede soltanto aiuto, sostegno, chiede di essere accompagnato”. In gioco, quindi, è “la capacità della nostra società di rendere possibile accompagnare chi è nella sofferenza, in difficoltà, ad arrivare al termine naturale della propria esistenza, senza accanimento né abbandono terapeutico, in un’alleanza non solo tra medico e paziente, ma di tuta la società”.
Eluana, card. Bagnasco: verso una deriva eutanasica.
L'intervento del presidente della Cei a margine di un incontro con i responsabili delle emittenti radio-tv a Roma
UDINE (4 febbraio, ore 13.15) - «È un momento molto grave e triste per il nostro Paese che vede uno scivolamento, speriamo in maniera non irreversibile, verso una deriva eutanasica, se la vicenda di Eluana Englaro arriverà alla conclusione che si profila. Ma speriamo non accada». Lo ha dichiarato poco dopo le 13 il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, a margine dell’incontro a Roma con i responsabili delle emittenti radiotelevisive cattoliche in Italia associate al Corallo.
«Un momento grave e triste – ha detto il card. Bagnasco –, tanto più perché la nostra cultura è impregnata, da sempre, della difesa della vita soprattutto nelle sue forme più fragili, dal suo inizio, il concepimento, alla naturale conclusione».
«La Chiesa italiana è vicina a Eluana e ai suoi familiari – ha proseguito Bagnasco – e ribadisce che la risposta più vera alla sua situazione è l’accoglienza che hanno avuto nei suoi confronti le suore di Lecco».
Nel suo intervento di fronte ai responsabili delle emittenti radiotelevisive, il card. Bagnasco ha poi sottolineato che «la questione antropologica è centrale. In queste ore lo vediamo in termini ancora più drammatici che coinvolgono tutti noi, non solamente nel senso della sensibilità religiosa, ma soprattutto della ragione e dell’umanità».
Conversando con il direttore di «la Vita Cattolica», Ezio Gosgnach, il presidente della Cei si è complimentato per il portale informativo dell'Arcidiocesi di Udine «che vado spesso a consultare», ha detto, e in particolare per come la redazione ha dato conto della vicenda di Eluana Englaro.
SIR4 febbraio 2009