AVVENTO – NATALE 2015 “... alle note dei canti natalizi si mescoleranno le lacrime e i sospiri” | Diocesi di Trivento

Caritas Diocesana

AVVENTO – NATALE 2015 “... alle note dei canti natalizi si mescoleranno le lacrime e i sospiri”

AVVENTO – NATALE 2015
“... alle note dei canti natalizi si mescoleranno le lacrime e i sospiri”

Carissimi,
anche quest’anno ci ritroveremo il 25 dicembre a celebrare la festa del Natale di Gesù.

Una festa che la chiesa “madre e maestra di tutte le genti” ci invita a preparare con il tempo liturgico dell’Avvento, cioè dell’attesa.

Padre Davide Maria Turoldo scriveva che “la venuta del Signore significa l’avvento dell’Amore, che è l’umanità fattasi una cosa sola con la Divinità; tutto il mondo divenuto uno, libero, eguale; significa rispetto di ogni uomo, uomo liberato dall’uomo; ogni uomo fattosi volto di Cristo, o bianco o nero che sia, riverbero della luce divina, poichè egli è la luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo; quindi significa che ogni uomo ha un destino divino; e che perciò non è regno di Cristo una civiltà che non tenga conto di questa dignità dell’uomo”.

Natale è un evento che viene per cambiare le nostre vite, colmare le solitudini, consolare i cuori feriti, asciugare le lacrime sui volti della sofferenza.

Nelle quattro domeniche del cammino dell’Avvento, la Parola di Dio ci prende per mano e ci conduce, passo dopo passo, nella notte di Natale alla grotta di Betlemme dove “è apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini” (Tt 2,11).

Nella prima domenica l’evangelista Luca ricorda che la nascita di Gesù a Betlemme dà inizio a una storia che si concluderà con la sua seconda venuta.
In questo tempo ogni cristiano è chiamato a “vegliare” e imparare a “leggere i segni dei tempi” che significa, riprendendo le parole di papa Giovanni XXIII, “ scoprire, in mezzo a tante tenebre, numerosi segnali che ci infondono speranza sui destini della chiesa e dell’umanità”.

Nella seconda domenica ci troveremo davanti alla figura austera di Giovanni Battista, che con la sua voce annuncia la bella notizia che “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”. Perché ciò avvenga è necessario “raddrizzare” i nostri cammini che vanno dietro agli egoismi, agli idoli, alle costruzioni fatte con le cattiverie, le chiacchiere, gli interessi personali, gli odi: inseguono, cioè, tutto ciò che crea divisione e ci impedisce di guardare il volto dell'altro e riconoscerlo come un fratello da amare e accogliere.

La terza domenica il protagonista sarà ancora Giovanni Battista, che alle folle che lo interrogano: “che cosa dobbiamo fare?”, risponde di continuare a vivere il proprio lavoro, ma con onestà, giustizia, misericordia e rispetto della vita degli altri. Solo così, se ognuno fa il proprio dovere con onestà e rispetto, senso della giustizia e sentimento della misericordia, sarà possibile costruire una civiltà di pace.

Nella quarta domenica sentiremo risuonare nelle nostre liturgie una delle pagine di Luca fra le più belle del vangelo: l’incontro di due madri – Maria ed Elisabetta – e di due Bambini – Giovanni e Gesù – e già in questo incontro Gesù, ancoradentro il ventre della madre Maria, annuncia la tenerezza di Dio Padre che accarezza i volti, consola i cuori e sogna per tutti una vita bella e felice.

Nella celebrazione della festa dell’Immacolata Concezione contempleremo come la Vergine Madre, accogliendo Dio nella sua vita, ha detto no a tutte le forme di violenza, ai prepotenti, ai corrotti e a coloro che seminano odio: “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi... (Lc 1, 51-54).

Si tratta dell'annuncio di un’autentica rivoluzione sociale che tocca a noi realizzare giorno dopo giorno nel viaggio della nostra vita.
È in questa festa che papa Francesco aprirà la Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericordia, per invitarci a metterci al seguito di Maria che cammina verso il paese montagnoso della cugina Elisabetta, un cammino faticoso ma fatto con amore per assistere la parente più anziana di Lei.

Anche noi con la preghiera, con l’impegno e con una solidarietà concreta ci metteremo, nel tempo liturgico dell’Avvento e del Natale, in cammino verso i luoghi dove si soffre e piange.
Quest'anno raggiungeremo i cristiani della parrocchia di Aleppo, dove con il loro parroco, il francescano padre Ibrahim, continuano a “resistere” alla guerra, alle persecuzioni e alle bombe.

Con le due lettere di padre Ibrahim, che leggerete di seguito come la prosecuzione e il completamento di queste mie parole, vi avvicinerete alle sofferenze e alle speranze delle sorelle e dei fratelli cristiani che con coraggio hanno deciso di restare nella loro terra ed essere testimoni dell'amore di Dio.
La nostra preghiera li aiuteràa non sentirsi soli e abbandonati e la nostra solidarietà concreta contribuirà ad incrementare i dispensari medici, sostenere i bambini e confezionare pacchi alimentari che saranno donatia tutti coloro che ne hanno bisogno, non solo alle famiglie cristiane ma anche a quelle musulmane.

“Santa Maria, vergine del mattino, donaci la gioia di intuire, pur tra le tante foschie dell'aurora, la speranza del giorno nuovo. Ispiraci parole di coraggio. Non farci tremare la voce quando, a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati che invecchiano il mondo, osiamo annunciare che verranno tempi migliori” (don Tonino Bello).
Grazie e desidero per voi ogni bene, partendo dalla salute e dalla serenità

Per sostenere gli interventi si possono inviare offerte a Caritas Trivento tramite: - C/C POSTALE N. 10431864 specificando nella causale: "Aleppo 15" - Offerte consegnate direttamente presso la propria parrocchia.

Ultima lettera da Aleppo

Sac. Alberto Conti - Direttore Caritas Trivento29 novembre 2015

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