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L’ARTICOLO APPARSO SU VATICAN NEWS
Il presepe e l'albero di Natale illuminati
È la volta della delegazione di Rosello: il vescovo della diocesi di Trivento, monsignor Claudio Palumbo, cita due parole: radici e contemplazione. La prima dice il legame con la terra, la seconda, attraverso la contemplazione del presepe, parla del cielo, l'una e l'altro fatti un tutt'uno in Gesù. Due realtà che si fecondano a vicenda e che indicano un senso pieno della vita di cui il mondo oggi ha tanto bisogno. Il sindaco di Rosello, Alessio Monaco, sottolinea l'attività corale che ha visto impegnati i ragazzi di un istituto, gli anziani ospiti di una casa di riposo e gli alunni di alcune scuole per la realizzazione degli addobbi dell'albero di Natale, una grande occasione di inclusione, afferma, e che dice il senso vivo di comunità che si respira nei borghi abruzzesi.
Il presepe con le statue scolpite nel legno
Nell'Aula Paolo VI, suor Raffaella Petrini ha il compito di concludere. Nel suo intervento rievoca l'importanza che il Natale aveva per san Francesco d'Assisi, che la riteneva la festa delle feste, e per santa Chiara. È la testimonianza dell'amore di Dio per l'umanità, mentre l'albero rappresenta la vita eterna e la speranza della Risurrezione. Cita quanto Papa Francesco disse ai pellegrini della Baviera che nel 2013 avevano donato l'abete: "A Natale riecheggia in ogni luogo il lieto annuncio dell'angelo ai pastori di Betlemme: (...) Quei pastori – dice il Vangelo – furono avvolti da una grande luce. Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell'errore e del peccato, per recare all'umanità la gioia della sfolgorante luce divina, di cui l'albero natalizio è segno e richiamo. Lasciamoci avvolgere dalla luce della sua verità". Lasciamoci avvolgere anche noi, ripete suor Petrini, dalla luce del Natale e auspichiamo che in questo tempo ci accompagnino il sentimento di rinascita e il desiderio di fraternità.
Il presepe in legno di Sutrio
Undici scultori del legno, artisti che arrivano da tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, si sono dedicati negli ultimi due anni all'intaglio del presepe oggi inaugurato. Disposto su una superficie di 116 mq, conta 18 statue illuminate da 50 punti luce, la cupola della semisfera che fa da grotta, sovrastata dall'angelo, tocca un'altezza di 7 metri. È un presepe focalizzato sui valori della sostenibilità, nessun albero è stato abbattuto per le statue in legno di cedro e la struttura realizzata con 24 metri cubi di legno di larice. Nella grotta trova posto la Sacra Famiglia, intorno alla quale sono collocati personaggi a grandezza naturale che, oltre alle figure della natività, rappresentano personaggi comuni. Tra loro, il falegname, intento al lavoro su un banco, in onore di tutti gli artigiani del paese di Sutrio, una tessitrice, tipico mestiere femminile della Carnia; il "Cramar", rappresentante di un'antica professione di commerciante ambulante e una pastora con al fianco due pecore e una "gerla, la classica cesta usata dalle donne in montagna. Ci sono anche due figure simboliche: un uomo aiuta l'altro a risollevarsi per rimettersi in cammino versa la grotta: vuole ricordare la solidarietà che viene soprattutto praticata in ambienti come la montagna. Non potevano mancare, infine, i Re Magi.
L'albero di Natale dell'Abruzzo
Rosello, in provincia di Chieti, da cui proviene l'abete bianco di circa 30 metri di altezza, è un piccolo borgo montano con soli 182 abitanti al confine con il Molise. Le sue origini sono medioevali e sembra debba la sua nascita ai monaci benedettini dell'abbazia di San Giovanni in Verde. Ospita il nucleo di abeti bianchi meglio conservati sul territorio italiano tra i quali l'albero spontaneo più alto: un abete bianco di quasi 54 metri di altezza. Gli addobbi sono stati realizzati dai ragazzi della struttura residenziale riabilitativa psichiatrica "La Quadrifoglio", un luogo di cura dove gli ospiti, ben integrati nel tessuto sociale di Rosello, possono impegnarsi in un percorso riabilitativo individualizzato volto al raggiungimento della massima autonomia nella vita quotidiana.
Un dono per tutti fino all'8 gennaio 2023
L'albero e il presepe rimarranno esposti in Piazza san Pietro, come la Natività allestita in Aula Paolo VI, fino alla conclusione del Tempo di Natale, e cioè domenica 8 gennaio festa del Battesimo del Signore, rappresentando lungo tutto questo periodo un punto di attrazione e di fascino per i romani e per i tanti turisti e pellegrini di passaggio in Piazza o presenti alle udienze di Papa Francesco.
VATICAN NEWSCittà del Vaticano, 9 dicembre 2022