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Il 2 Febbraio sono coincise le Giornate delle persone consacrate e della vita con la festa della Candelora.
Mons. Domenico Angelo Scotti, domenica 2 febbraio, ha celebrato nel pomeriggio, in Cattedrale la festa della Presentazione di Gesù Bambino al tempio, ed ha invitato a pregare per le persone consacrate e per le famiglie che accolgono con amore il dono della vita. Questo è il senso della luce e della canela che si riporta a casa: far risplendere e brillare nel cuore di ognuno la luce della Parola e della speranza cristiana che difendono la sacralità della vita.
Forse non tutti conoscono il vero significato della Candelora. Il 2 Febbraio la Chiesa Cattolica celebra la della Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, nell'adempimento della Legge Giudaica riguardante i primogeniti maschi. Perché dunque il nome Candelora? La risposta alla nostra domanda si trova tra le parole pronunciate da Simeone mentre teneva in braccio Gesù Bambino:«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Luca 2,29).
Cristo è la "luce per illuminare le genti", da cui il chiaro riferimento alle candele ed al nome che ne deriva.
In realtà la festa era anche detta della Purificazione di Maria, poiché secondo l'usanza ebraica, dopo quaranta giorni dalla nascita di un maschio la madre, considerata impura, doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi: il 2 Febbraio cade quaranta giorni dopo il 25 Dicembre (giorno della nascita di Gesù).
Gesù illumina il cammino di tutti ogni giorno perciò diventa importante presentarci a Dio con le nostre paure ed i nostri timori ma anche con la speranza di intraprendere un giusto sentiero.
Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 3 febbraio 2014