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Sabato 2 Aprile si terrà la conferenza pasquale a cura di don Alfonso Cerrone: “Signore, da chi andremo!”.

Sappiamo come Mons. Scotti, pur impegnato attualmente nella Visita Pastorale in Agnone, ha incoraggiato e stimolato questa tradizione quaresimale: egli ci tiene particolarmente a questo ciclo di conferenze in quanto esse toccano i temi vitali e scottanti vuoi per una crescita civile che per la formazione alla coerenza cristiana.

L'argomento della prossima serata è di stretta attualità. In settembre, dal 3 all'11, per nove giorni ad Ancona, che per l'occasione sarà la capitale religiosa e spirituale del Paese, ci sarà il XXV Congresso Eucaristico Nazionale. È bene preparasi ad esso per tempo, riscoprendo il grande valore della Eucaristia come dono, come origine e fonte di tutta la nostra vita spirituale ed ecclesiale.

Il logo della manifestazione nazionale è rappresentato da un cerchio formato con il titolo dell'evento che racchiude il duomo di San Ciriaco, i pesci, il mare, il sole e la terra.

Il Comitato organizzatore ha scelto di meditare sul capitolo 6 del Vangelo di Giovanni. Il miracolo della moltiplicazione dei pani è il segno del vero nutrimento spirituale che Gesù è venuto a donare ai suoi e al mondo.

L'evento, così si prevede, richiamerà almeno 250 mila fedeli provenienti da tutta Italia e rappresentanze dei Paesi che si affacciano sull'Adriatico. Oltre al capoluogo, il Congresso coinvolgerà le altre diocesi dell'intera metropolia di Ancona (Fabriano, Jesi, Loreto e Senigallia).

Il Congresso Nazionale prevede un percorso di avvicinamento, iniziato il 10 dicembre scorso, che sta coinvolgendo tutte le Marche, attraverso convegni e mostre. All'inizio di marzo, ad Ancona, c'è stato anche il Convegno Ecumenico Nazionale, seguito da almeno 15 eventi importanti sui temi, gli stessi del Convegno ecclesiale di Verona, della fragilità, affettività, lavoro, tradizione e cittadinanza, e che, proprio nel settembre 2011, avranno il loro culmine.

Il relatore della conferenza a Trivento sarà un sacerdote che ha una personalità di spicco nella Diocesi, in quanto Rettore del Santuario Diocesano di Canneto e molto noto in città. In città vi è stato negli anni 1966-1969 come insegnante di religione e come padre spirituale del Convitto Vescovile che allora contava la presenza di 250 giovani che don Alfonso saggiamente consigliava e guidava spiritualmente, avviandoli anche a precisi impegni sociali. I baldi giovani di allora, oggi non più tali, lo ricordano con stima e nostalgia. Il relatore è stato poi parroco di Molise, a Castel di Sangro e dopo a Sulmona: in tutto questo periodo ha acquisito notevole esperienza nella promozione della spiritualità familiare e per questo, proprio di recente, ha diretto nella nostra forania il percorso di preparazione al Matrimonio, con grande soddisfazione dei fidanzati partecipanti ai quali ha aperto nuovi orizzonti di impegno e di responsabilità cristiana. Da quando, e sono pochi anni, egli è rettore del Santuario di Canneto ha rinnovato alcune cose e lo sta rendendo veramente più accogliente e frequentato, in collaborazione con le dinamiche Suore Francescane della carità e dei bravi Monaci del Verbo Incarnato.