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Mons. Scotti visita la parrocchia di san Marco in Agnone
Domenica 6 Febbraio Mons. Domenico Angelo Scotti, con una Celebrazione Eucaristica nella chiesa matrice di San Marco evangelista, ha iniziato ufficialmente la Santa Visita Pastorale nella città di Agnone.
Come già è accaduto nel passato, anche per la prima santa Visita del Vescovo Scotti nella cittadina altomolisana, si è scelto il tempo della Quaresima: tempo di verifica, di preghiera e di conversione.
Quale Pastore del gregge che Dio gli ha affidato, con amore e tenerezza, ma nello stesso tempo con fermezza e coraggio nelle decisioni e suggerimenti pastorali, il Vescovo incontrerà le sei Parrocchie e i cinque parroci del centro urbano in coincidenza con le sei tradizionali stazioni quaresimali: san Marco, sant'Amico, san Biase, sant'Emidio, Maria SS.ma di Costantinopoli, sant'Antonio abate.
La prima tappa è stata nell'antica chiesa matrice - una volta detta arcipretale - intitolata all'evangelista Marco.
Questa splendida chiesa si trova nel punto più alto e antico del paese, un tempo popolatissimo, con le sue strade e vicoli che ancora sanno di antico e medioevale, ma che hanno perso il “rumore” ritmico e familiare dei ramai, degli orafi, degli argentieri e delle altre arti e mestieri che hanno fatto grande Agnone. Edificata una prima volta a tre navate, secondo l'architettura romanica, fu distrutta da un violentissimo incendio la notte di Natale del 1610, e ricostruita ad una sola navata, così come ora appare. Fu il vescovo Alfonso Mariconda a consacrarla nuovamente il 19 agosto 1725, e fu l'unica chiesa agnonese (fatta eccezione per le chiese dei religiosi) ad essere unta perchè tutte le altre chiese erano ridotte al rango di rettorie, inferiori e subordinate alla Matrice. In un manoscritto conservato nella stessa chiesa risalente al XV sec. si legge che “la chiesa have il trono vescovile e il faldistorio. Quivi, coma a Cattedrale, il Vescovo, quando risiede nella città fa tutte le funzioni pontificali. Il parroco di questa chiesa è l'Arciprete, il quale non solamente è il primo di tutti gli altri parroci, ma è il capo di tutto il clero. Eretta dalla pietà dei Normanni Borrello verso il mille, venne retta a Parrocchia e consacrata nel 1144 dal Vescovo Giovanni VI. Nel corso dei secoli altre chiese ebbero titolo parrocchiale da essa dismembrandosi ma essa sola ebbe il fonte battesimale”.
Scrive Cesare Orlandi, nel suo diario datato 1770, che la chiesa di san Marco fu edificata sui ruderi del castello dell'Aquilonia Sannita, distrutta dai Romani nel 293 a.C., ma non si sa con precisione quando questo sia avvenuto. Molto probabilmente non si tratta della prima costruzione locale cristiana, anche se nel tempo ne è diventata la più importante.
Secondo uno studio di Remo Sammartino, la chiesa sarebbe sorta per munificenza dei feudatari Borrello, che essendo stati al seguito di Pietro Orseolo II, doge di Venezia, erano poi tornati nelle proprie terre con il dono del doge, di una comunità di veneziani, un clan di più famiglie che avrebbe colonizzato e più propriamente ingentilito le terre di Agnone. Questo spiega il perché del culto di Agnone all'evangelista Marco.
Fino al 1885 fu l'unica chiesa a poter amministrare il Sacramento del Battesimo e della Estrema Unzione a tutto il paese e campagne comprese, poi una ad una, le altre parrocchie rivendicarono ciascuna il proprio fonte battesimale.
C'è da ricordare anche che San Marco evangelista fu Patrono di Agnone fino al XVI secolo, come si evince dagli statuti municipali editi da Mons. Filippo La Gamba; in seguito la pietà popolare volle consacrare il patrocinio della Città a san Cristanziano martire, che fu probabilmente un compagno di sant'Emidio nel martirio.
Oggi, San Marco è una delle sei Parrocchie della Città di Agnone e, non godendo più di alcun primato giuridico, le viene tributato un predominio storico e culturale: è considerata il simbolo autorevole della comunione e dell'unità del popolo di Agnone.
Si conserva nella stessa chiesa anche un ostensorio gotico in argento e smalti, della prima metà del XIV secolo, attribuito da alcuni alla scuola abruzzese di Nicola da Guardiagrele, ma più probabilmente, secondo altri, è di provenienza veneziana.
Don Paolo Del PapaAgnone (IS), 10 marzo 2011