La voce del Papa
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS di Domenica 12 Dicembre 2010
Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di San Massimiliano Kolbe a via Prenestina, alle ore 12 il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
In questa III Domenica di Avvento sono presenti, tra gli altri, circa 2000 bambini, coordinati dal Centro Oratori Romani, per la benedizione dei "Bambinelli", le statuine di Gesù Bambino che i ragazzi metteranno nei presepi delle famiglie, delle scuole e delle parrocchie.
Queste le parole del Papa nell'introdurre la preghiera mariana:
Cari fratelli e sorelle!
In questa terza domenica di Avvento, la Liturgia propone un passo della Lettera di san Giacomo, che si apre con questa esortazione: "Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore" (Gc 5,7). Mi sembra quanto mai importante, ai nostri giorni, sottolineare il valore della costanza e della pazienza, una virtù che appartenevano al bagaglio normale dei nostri padri, ma che oggi sono meno popolari, in un mondo che esalta, piuttosto, il cambiamento e la capacità di adattarsi a sempre nuove e diverse situazioni. Senza nulla togliere a questi aspetti, che pure sono qualità dell'essere umano, l'Avvento ci chiama a potenziare quella tenacia interiore, quella resistenza dell'animo che ci permettono di non disperare nell'attesa di un bene che tarda a venire, ma di aspettarlo, anzi, di prepararne la venuta con fiducia operosa.
"Guardate l'agricoltore – scrive san Giacomo –: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina" (Gc 5,7-8). Il paragone con il contadino è molto espressivo: chi ha seminato nel campo, ha davanti a sé alcuni mesi di attesa paziente e costante, ma sa che il seme nel frattempo compie il suo ciclo, grazie alle piogge di autunno e di primavera. L'agricoltore non è fatalista, ma è modello di una mentalità che unisce in modo equilibrato la fede e la ragione, perché, da una parte, conosce le leggi della natura e compie bene il suo lavoro, e, dall'altra, confida nella Provvidenza, perché alcune cose fondamentali non sono nelle sue mani, ma nelle mani di Dio. La pazienza e la costanza sono proprio sintesi tra l'impegno umano e l'affidamento a Dio.
"Rinfrancate i vostri cuori", dice la Scrittura. Come possiamo fare questo? Come possiamo rendere più forti i nostri cuori, già di per sé piuttosto fragili, e resi ancora più instabili dalla cultura in cui siamo immersi? L'aiuto non ci manca: è la Parola di Dio. Infatti, mentre tutto passa e muta, la Parola del Signore non passa. Se le vicende della vita ci fanno sentire smarriti e ogni certezza sembra crollare, abbiamo una bussola per trovare l'orientamento, abbiamo un'ancora per non andare alla deriva. E qui il modello che ci viene offerto è quello dei profeti, cioè di quelle persone che Dio ha chiamato perché parlino in suo nome. Il profeta trova la sua gioia e la sua forza nella Parola del Signore, e, mentre gli uomini cercano spesso la felicità per strade che si rivelano sbagliate, egli annuncia la vera speranza, quella che non delude perché è fondata sulla fedeltà di Dio. Ogni cristiano, in forza del Battesimo, ha ricevuto la dignità profetica: possa ciascuno riscoprirla e alimentarla, con un assiduo ascolto della divina Parola. Ce lo ottenga la Vergine Maria, che il Vangelo chiama beata perché ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore (cfr Lc 1,45).
DOPO L'ANGELUS
Il primo saluto va oggi ai bambini e ai ragazzi di Roma, venuti per la tradizionale benedizione dei "Bambinelli" per i Presepi. Cari giovani amici, quando metterete il Bambinello nella grotta o nella capanna, dite una preghiera per il Papa e per le sue intenzioni. Grazie! Saluto anche i vostri genitori, insegnanti e catechisti; ringrazio il Centro Oratori Romani per l'iniziativa, come pure gli amici del Dispensario Pediatrico "Santa Marta".
Desidero poi ricordare che nel pomeriggio di giovedì prossimo, 16 dicembre, nella Basilica di San Pietro, celebrerò la Liturgia dei Vespri con gli universitari degli Atenei romani, in preparazione al Santo Natale.
Un cordiale saluto ai fedeli ungheresi, membri dei gruppi delle Parrocchie di San Gerardo Sagredo e di Santa Teresa di Lisieux, da Budapest. La vostra visita alla tomba del Principe degli Apostoli vi fortifichi nell'opera della nuova evangelizzazione.
Alcune parole di saluto rivolgo ai polacchi. Nella liturgia odierna San Giacomo esorta: "Siate pazienti (...) rinfrancate i vostri cuori. Perché la venuta del Signore è vicina" (Gc 5, 8). Quest'affermazione ci incoraggia e colma di pace, quando nel tempo di avvento ci prepariamo all'incontro con il Cristo che viene. La sua benedizione vi accompagni sempre!
Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Lerici, Taranto, Oria e Brindisi-Ostuni, la Scuola "Ravasco" di Pescara, i bambini di Urbino che hanno ricevuto la Prima Comunione, il personale dell'Ospedale San Giuseppe e Melorio di Santa Maria Capua Vetere, la Polizia Municipale di Agropoli e gruppi di preghiera mariana da varie regioni d'Italia.
A tutti auguro una buona domenica.
www.vatican.itRoma, 13 dicembre 2010