La voce del PapaIl saluto del Capo dello Stato al Papa per il quinto anniversario di pontificatoLa vicinanza degli italiani al Papa e ai sacerdoti All'inizio del concerto il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ha rivolto al Papa un breve salutoSantità, sta ormai divenendo significativa tradizione questa cerimonia augurale per l'anniversario dell'inizio del suo pontificato. La scelta dell'omaggio musicale è di per sé un'offerta di serenità nei tempi non facili, e spesso aspri, che tutti viviamo. Sono d'altronde certo che nella discrezione e nel rispetto con cui seguiamo il quotidiano svolgersi della sua alta missione, ella possa ben cogliere la intensa, affettuosa vicinanza nostra e del popolo italiano.Pochi giorni orsono, di ritorno dal suo viaggio apostolico a Malta, ella ci ha rivolto un beneaugurante saluto e una speciale preghiera per la concordia e per il bene dell'intera nazione. Gliene sono grato anche personalmente, non essendo altra la causa a cui mi sento interamente dedicato. E desidero anche sottolineare come rimanga vivissima la considerazione per l'apporto che al perseguimento del bene e della concordia viene dall'impegno spirituale e sociale della moltitudine dei sacerdoti operanti in Italia.Operiamo per il progresso della nostra nazione, che è anche a lei così cara, e al tempo stesso guardiamo come lei e con lei, Santità, ai problemi di un mondo che cambia attraverso profondi travagli e crisi irrisolte. Alla crisi che ancora affligge il Medio Oriente in assenza di un efficace processo di pace, ci rivolgiamo con speciale, condivisa preoccupazione, e con propositi convergenti di costruttiva sollecitazione. E crediamo che anche a questo cruciale sforzo non possa mancare l'apporto di quell'Europa solidale che un grande umanista, Enea Silvio Piccolomini, e illuminato Pontefice, Pio ii, seppe prefigurare nell'opera che in questo stesso lieto giorno appare ridata alle stampe in versione italiana.Santità, ci conduce ora all'ascolto di composizioni del XVIii e del xix secolo, che richiamano le tradizioni dei nostri Paesi portatori ieri e oggi di una comune cultura europea, l'orchestra giovanile nata da una bella e meritoria istituzione italiana, la Scuola di Musica di Fiesole. Ringrazio i generosi sostenitori dell'iniziativa di questo concerto, offerto a lei, Santità, con l'augurio più vivo, nella straordinaria, ospitale cornice dell'Aula Paolo VI.www.vatican.itRoma, 3 maggio 2010Condividi pagina