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I ragazzi della Diocesi di Trivento raccontano l'esperienza dell'Agorà a Loreto
“Loreto… ci tornerei, subito, perché no?”
E’ quello che abbiamo pensato tutti, dopo aver vissuto un’esperienza bella, unica e grandiosa. La gioia di sentirci partecipi ad un incontro internazionale ha riempito di euforia i due giorni. Il nostro spirito religioso grazie al pregare collettivo e alla Messa con il Papa si è colmato di passione per la Fede.
Il mattino del primo settembre con i ragazzi del nostro paese, Trivento, quelli di Civitanova del Sannio, Capracotta, Agnone, Celenza, Castiglione, Montefalcone nel Sannio e Frosolone ci siamo incontrati nel Santuario Diocesano di Canneto, dove il nostro Vescovo ci ha augurato buon viaggio, dopo aver pregato insieme.
C’è stato anche un brutto fuori programma: uno scoppio ha fermato il nostro viaggio...una ruota lungo l’autostrada si è bucata! Cantando e suonando la fisarmonica, in autogrill abbiamo aspettato l’arrivo di un pullman di riserva. Un po’ stanchi, ma per niente affatto scoraggiati né abbattuti, siamo ripartiti alla volta di Loreto. Verso le sedici siamo arrivati in una frazione della città e ci siamo incamminati a piedi verso la spianata di Montorso.
Il cammino è stato lungo, ben dieci lunghissimi interminabili chilometri, ma la voglia di partecipare era talmente tanta, che non ci siamo resi conti della fatica durante il percorso e di quanto pesassero gli zaini sulle nostre spalle. Giunti alla spianata siamo stati accolti dalla rincuorante voce del papa Benedetto XVI, che aveva appena iniziato la veglia pomeridiana con tutti i giovani. Vedere migliaia e migliaia di persone attorno a noi è stato incredibile e anche se provenivamo da diverse nazioni ci siamo sentiti come un’unica e accogliente “grande famiglia”.
Ci siamo sistemati stendendo i teli, vi abbiamo posato sopra i sacchi a pelo e abbiamo cenato mentre sul palco iniziava ad esserci lo spettacolo. Cantanti famosi, come Baglioni e Bocelli, hanno colmato la nostra serata di emozioni e divertimento, sensazioni magiche e speciali. Arrivata la mezzanotte ecco che il cielo comincia ad illuminarsi di magnifici “spruzzi” colorati, i fuochi d’artificio più belli che abbiamo mai visto; dedicati a tutti noi giovani partecipanti, come dono di ringraziamento per essere presenti.
Ad animare la notte alcuni gruppi composti principalmente da portoghesi, inglesi e spagnoli, danzavano in cerchi aperti a tutti. All’interno vi erano ragazzi e ragazze, che uniti dall’ amore per la musica, suonavano diversi strumenti. Ma non è finito lì, durante la notte abbiamo partecipato ad alcune delle otto “Fontane della luce”. Per entrarvi abbiamo fatto una lunga fila.
La prima che abbiamo visitato è stata la “fontana dell’ Eucaristia” dove si è svolta l’adorazione eucaristica. Entrando nella “Fontana del creato” abbiamo acquisito delle nozioni inerenti l’acqua e all’uscita hanno regalato ad ognuno una piccola sfera di vetro riciclato rappresentante il mondo. La fontana che ci ha colpito di più è stata quella dell’ Amore, dove abbiamo raccontato a frate Pasqualino i nostri problemi più intimi, è stato molto amichevole con noi dandoci preziosi consigli che tuttora teniamo presenti nei momenti di difficoltà, sono di una utilità splendida. Grandissimo ed emozionante momento di preghiera è stato quello davanti alla Madonna di Loreto, nella “Fontana di Maria”.
Un’altra fontana che ci ha preso è stata quella dell’Ascolto. Purtroppo erano le cinque del mattino e, dopo il lungo cammino affrontato, abbiamo deciso di andare a dormire.
Il sonno non è durato molto, alle sei siamo stati svegliati dai primi raggi del sole. Abbiamo visto l’alba, cosa molto rara per noi erranti nella notte, e aspettato la Messa del Papa, iniziata alle nove del mattino. Dopo la benedizione ci siamo incamminati verso l’uscita indicataci dai tanti volontari presenti all’evento. I dieci chilometri del ritorno sono stati allietati dalla gentilezza e disponibilità della gente del posto, insieme a quella dei vigili del fuoco, che ci hanno rifocillato e rinfrescato.
Grazie alla solidarietà nata tra noi ragazzi della Diocesi di Trivento il viaggio di ritorno è stato molto meno pesante. Una nostalgia e melanconica tristezza ha velato i nostri canti allorquando ci siamo salutati a Canneto con la ferma promessa di rincontrarci il prima possibile, presso le fontane della vita e della fede.
Testo di Mariangela, Norma, Vittoria e LuigiLoreto (AN), 3 ottobre 2007