Caritas Diocesana
e se l'ultimo... chiudesse la porta?
Invio una breve analisi sullo spopolamento dei nostri Comuni, come risulta dall’indagine triennale della Caritas di Trivento, i cui dati sono disponibili da alcuni giorni (Scarica il documento).Nel comunicato troverete le cifre più significative dello studio e alcune riflessioni che intendono soprattutto suscitare attenzione e sensibilità rispetto al tema nell’opinione pubblica regionale e non.
Conto, come per il passato, nella collaborazione di tutti perché i cittadini e le Istituzioni prendendo coscienza della drammaticità della situazione facciano ciascuno la propria parte per le competenze e i ruoli assegnati.
Credo anche che sia indispensabile che l’entità dello spopolamento delle nostre comunità diventi un caso nazionale. Ho potuto di recente constatare che è possibile creare interesse in settori di opinione pubblica più vasti di quella della nostra Diocesi. L’intervento che ho pronunciato all’ultimo Convegno nazionale delle Caritas italiane ha, infatti, suscitato attenzione da parte dei numerosi e qualificati partecipanti. E in questa stessa sede ho potuto anche registrare la solidarietà degli esponenti di numerose Caritas del nostro paese i cui comuni si trovano davanti allo spettro dell’abbandono e della desertificazione delle zone interne. Esistono quindi le condizioni per vaste alleanze che vanno però perseguite impedendo che i riflettori si spengano ancora una volta lasciando le cose come prima. La Caritas Italiana ha istituito un ufficio nazionale per i problemi del Sud il cui primo obiettivo è di essere il punto di raccordo per tutti coloro che si battono perché i comuni di montagna continuino a vivere.
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Sac. Alberto Conti
Direttore Caritas TriventoCaritas Diocesana di TriventoTrivento (CB), 13 agosto 2007