Prepariamoci alla Festa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù | Diocesi di Trivento

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Prepariamoci alla Festa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù

Prepariamoci alla Festa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù Stiamo vivendo gli ultimi dieci giorni del mese dedicato alla Madonna che è molto caro alla pietà popolare. Per noi credenti, riferirsi alla Vergine Maria significa pensare a quanto di più bello e di più amabile possa esistere. Le sue Feste, i luoghi e Lei dedicati, gli eventi legati alla sua persona confermano l’ammirato stupore del credente per la grandezza dell’opera che Dio ha compiuto e ancora va compiendo in Lei e per mezzo di Lei.
La Vergine Santa, in particolare, richiama al dono della purezza e della trasparenza; permette di intuire almeno qualcosa della fragranza di un Cuore concepito in una totale innocenza, sempre gelosamente custodita e preservata da qualunque insidia del male.

E’ anche vero che, nonostante che le prove concrete di quanto la Vergine medi l’intervento di Dio nella realtà terrena siano molteplici, i devoti di Maria vengono spesso banalizzati, derisi come "creduloni" e capaci di perdere tempo in devozioni fuori del tempo.

Nonostante le numerose "derive" laiche della nostra epoca, questa devozione conserva tutto il suo fascino e ci riporta con nostalgia al cuore del nostro destino e della nostra predestinazione al Bene. La verginità di Maria, prima che la dimensione fisica, riguarda l’integrità e la totalità del suo donarsi a Dio, senza riserve, avvenuta nel suo Cuore e da Lei confermata ogni momento dalla sua vita. Questo aspetto va ricuperato molto, ai nostri giorni: la verginità rimane un "carisma" e un tesoro prezioso, di cui la Chiesa è vigile depositaria e di cui la Madonna è custode ed eccelso esempio.

Il mondo moderno sembra essere poco sensibile a Maria ed al suo ruolo di mediatrice. Maria Santissima, invece, ha sempre sostenuto, specialmente nei momenti della prova, la vita delle nostre famiglie e delle nostre comunità cristiane. Ha ispirato opere caritative, educative e sociali in ogni epoca, promuovendo il bene e indicando sempre nuovi sentieri.

Forse dovremmo ripartire proprio dal suo Cuore materno e immacolato, dalla sua straordinaria capacità di comprendere le nostre necessità e di compatire i nostri limiti per parlare al nostro tempo, suscitando il desiderio e la nostalgia di un Bene oggi travolto dalla indifferenza, dal cinismo, dalla immoralità dilagante. Un Bene continuamente disprezzato, ma di cui, mai come oggi, si sente la struggente mancanza e la urgente necessità.
L'avvenimento mariano più importante del secolo scorso è stato senza dubbio il Concilio Vaticano II, perché da esso è scaturita una prospettiva mariana che investe il campo dottrinale, liturgico, pastorale e devozionale. Il Concilio ha voluto rivisitare Maria al punto di partenza e al centro stesso del mistero di salvezza. L'inserimento di Maria nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa può considerarsi un segno del rapporto di esemplarità che intercorre fra Maria e la Chiesa: la Vergine è tipo e compimento della Chiesa. Inoltre, la Vergine è Madre della Chiesa, giacché è Madre di Cristo e di tutto il Popolo di Dio, sia dei fedeli che dei Pastori. Paolo VI ebbe a cuore il proclamarlo solennemente a conclusione della terza sessione del Concilio, offrendo in tale titolo una sintesi della mariologia del Concilio (cfr. DC, 6.XII.64, col 1544).

Ma c’è un libro illuminante,che vale più di mille pellegrinaggi a luoghi di presunte apparizioni, il meraviglioso Trattato della vera devozione a Maria scritto da san Luigi Maria di Monfort, circa trecento anni fa, che ha il grande pregio di avvicinare alla figura materna di Maria. Giovanni Paolo II lo considerava un testo fondamentale per un Cristianoperchè aveva ispirato profondamente il giovane Karol che, quando lavorava come operaio, lo leggeva e rileggeva, anche durante le pause pranzo, e da questo scritto ha imparato, sue testuali parole, cosa vuol dire la devozione alla Madonna mentre sentiva dentro una chiamata da Dio e, grazie anche alle parole di Monfort e del suo libro, ha donato la sua vita affidandola a Maria, la mamma celeste, attraverso il suo "totus tuus", tratto proprio da questo libro, che amava leggere.

La devozione a Maria in questo mese di maggio non può limitarsi a un puro sentimento o a mere emozioni, deve tradursi in preghiera: che sia davvero un mese di intensa preghiera con Maria con la quotidiana recita del santo Rosario. Con la recita del Santo Rosario, la famiglia cristiana, sull’esempio di quella di Nazareth, diventa una dimora di santità e una scuola efficacissima di vita cristiana.

Durante l'Anno mariano del 1987, il secondo nella storia della Chiesa, il beato Papa Giovanni Paolo II innalzò questa preghiera a Maria: "Oh! Santa Maria, Vergine degli inizi, fidenti ti invochiamo alla trepida soglia del terzo Millennio di vita della santa Chiesa di Cristo: Chiesa già tu stessa, tenda umile del Verbo, mossa solo dal vento dello Spirito. Misericorde, accompagna i nostri passi verso frontiere d'umanità redenta e pacifica, e rendi lieto e saldo il nostro cuore, nella sicurezza che il Drago non è più forte della tua Bellezza, donna fragile ed eterna, salvata per prima ed unica amica di ogni creatura che ancora geme e spera nel mondo. Amen".

Riprendiamo con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della nostra vita quotidiana. Ufficio comunicazioni sociali22 maggio 2012

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