Nostalgia prepotentemente limpida di un’acqua azzurra, chiara e assolutamente non… svenduta! | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Nostalgia prepotentemente limpida di un’acqua azzurra, chiara e assolutamente non… svenduta!

Nostalgia prepotentemente limpida di un’acqua azzurra, chiara e assolutamente non… svenduta!

Penso che sarebbe importante un po’ di spazio ad un tema come questo, quello dell’acqua, visto che a Termoli per sabato 27 mattina è organizzato un rilevante Convegno nazionale, e considerato che la decisione della privatizzazione dell’acqua, pur riguardando molto da vicino tutti i cittadini, passa troppo spesso in secondo piano: ci stanno scippando l’acqua, un bene fondamentale e la maggior parte degli italiani non se ne rendono conto!

Premetto un piccolo riferimento religioso: la parola “acqua” è riportata 425 volte nella Bibbia e basterebbe ricordare le parole del Salmo 41, quello che recita "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio…”, per lasciarsi convincere in favore dell’importanza non solo simbolica di tale elemento.

Oppure come non risvegliare un attimo la suggestione poetica e mistica suggerita del testo della canzone di don Giosy CentoAcqua siamo noi, dall'antica sorgente veniamo, fiumi siamo noi se i ruscelli si mettono insieme, mari siamo noi se i torrenti si danno la mano, vita nuova c'è se Gesù è in mezzo a noi. E allora diamoci la mano e tutti insieme camminiamo ed un oceano di pace nascerà. E l'egoismo cancelliamo, un cuore limpido sentiamo è Dio che bagna del suo amor l'umanità”.

Acqua, vero bene comune: impensabile che nel 2010 si debbano fare convegni, si debba protestare e organizzare fiaccolate, per rivendicare un diritto inalienabile che fin dalla preistoria è sempre stato riconosciuto come pubblico e non negoziabile. Come non pensare che uno dei provvedimenti qualificanti nella storia dei comuni medioevali che si riscattavano dalle signorie è stato la fornitura dell’acqua con le fontane pubbliche che in alcuni casi diventavano vere opere d’arte (come ad es. la fontana di Perugia o quelle meravigliose della Roma rinascimentale…).

Di quanto vogliamo tornare indietro: se chiamiamo con disprezzo il passato un’epoca buia, la nostra attuale, con tutto il suo progresso, è semplicemente pestifera e ferale!

Il diritto dell’acqua chi non lo conosce? L’acqua è e deve restare libera, potabile e gratuita
L’acqua ha i suoi propri diritti perché è un elemento costitutivo della vita e va rispettata. La libertà, la potabilità e la gratuità sono per noi delle condizioni essenziali, perché a breve termine l’accesso dei privati all’acqua potabile non diventi una vera e propria realtà.

E perché devono esistere ed arricchirsi in Italia i moderni “ladri d’acqua”? Come si può pensare di privatizzare un bene prezioso e indispensabile come questo?

In Italia si prospetta la guerra delle multinazionali per accaparrarsi le fonti indenni, sarà una battaglia spietata: già la chiamano la lotta per il vero “oro blu”. Ma come possono esserci amministratori pubblici che permettono al privato di impadronirsi dell’acqua. Questo se lo fa è perché vuole per forza guadagnarci! infatti i ricavi di queste aziende andranno ridistribuiti fra gli azionisti e difficilmente reinvestiti in veri servizi agli utenti e ai cittadini.

Mobilizziamoci e manifestiamo contro la privatizzazione dei servizi idrici, diciamo con forza che siamo tutti contrari all’articolo 15. Facciamo vedere come proprio noi cittadini possiamo gestire questa risorsa idrica, evitando che essa soccomba nelle logiche del mercato e negli interessi di pochi privati speculatori. A mio modestissimo avviso la privatizzazione dell’acqua potrebbe rappresentare l’ultima frontiera, il limite massimo oltre il quale resterebbe solo una società completamente asservita al dio denaro e nella quale ci faranno pagare poi anche l’aria che respiriamo.

Ma non si può speculare sull’acqua. È il bene primario e lo si deve pagare quanto è necessario per il servizio, ma al minimo. E comunque non è mai etico tagliare l’acqua a una famiglia che non può assolutamente pagarla? Infatti l’acqua è come l’aria un bene primario, fondamentale per l’uomo, la parola privatizzazione non si dovrebbe neanche menzionare.

Come non rimanere agghiacciati e sconvolti da questo provvedimento, e di come i media ne stanno parlando troppo poco? Ci dovremmo tutti arrabbiare al sapere che esistono menti umane capaci di voler speculare su un diritto così fondamentale. Che ignobile tristezza!

Che dire poi della scusa ingenua dell’“inefficienza” della gestione pubblica e per questo si vuol regalare a delle multinazionali un bene comune che consentirà loro di arricchirsi senza sforzo alcuno sulle spalle dei cittadini. I pubblici amministratori hanno il dovere di risolvere i motivi di inefficienza, e se si preferisce affidare a dei privati la gestione di una risorsa così necessaria alla vita, secondo un non verificato principio per cui il privato gestisce le cose in modo migliore…non sarebbe più giusto che se ne tornino a casa?

Un grazie di cuore agli amici di Termoli per la attenzione nel sollevare questo problema e un invito caloroso a non mollare su questo versante.

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 23 febbraio 2010

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