Domenica 16 ottobre il Coro della Cattedrale, insieme a quello di Vastogirardi e di Pietrabbondante, ha effettuato il pellegrinaggio seguendo la Via Papale | Diocesi di Trivento

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Domenica 16 ottobre il Coro della Cattedrale, insieme a quello di Vastogirardi e di Pietrabbondante, ha effettuato il pellegrinaggio seguendo la Via Papale

Domenica 16 ottobre il Coro della Cattedrale, insieme a quello di Vastogirardi e di Pietrabbondante, ha effettuato il pellegrinaggio seguendo la Via PapaleDomenica 16 ottobre il Coro della Cattedrale, insieme a quello di Vastogirardi e di Pietrabbondante, ha effettuato il pellegrinaggio seguendo la Via Papale (o Via Maior) che partendo dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, passa per il Colosseo, si ferma al Carcere Mamertino (tradizionalmente ritenuto luogo della prigionia degli apostoli Pietro e Paolo), raggiunge piazza Navona e qui si biforca su due itinerari alternativi, che comunque si concludono a Castel Sant’Angelo. Il primo fa tappa presso Santa Maria in Vallicella (o Chiesa Nuova) come luogo di sosta per la confessione e l’adorazione.
Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi.

Basilica di S. Giovanni in Laterano



Abbiamo affidato a Dio il nostro pellegrinaggio: ci siamo raccolti in preghiera chiedendo che sia il segno di un cammino interiore, di un cambiamento di vita, di un incontro con il Signore della misericordia.
Mostrami, Signore, la tua via,
perché nella tua verità io cammini;
tieni unito il mio cuore,
perché tema il tuo nome.


Via dei Santi Quattro Coronati - Colosseo


Anticamente era usato per gli spettacoli di gladiatori e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). La tradizione che lo vuole luogo di martirio di cristiani è destituita di fondamento.
Mostraci, Signore, la tua misericordia (Sal 85, 8-9)
e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.

Santa Messa celebrata dal Vescovo Domenico nella basilica di Santa Maria in Aracoeli







E’ una delle chiese di Roma; sorge sul colle del Campidoglio. E’ nota la leggenda, riportata nei Mirabilia Urbis Romae, secondo cui la chiesa sarebbe sorta là dove Augusto, avrebbe avuto la visione di una donna con un bambino in braccio e avrebbe udito una voce che diceva «Questa è l'ara del figlio di Dio». Si trattava di Maria, madre di Gesù, come si dice nei Mirabilia: « Questa visione avvenne nella camera dell'imperatore Ottaviano, dove ora è la chiesa di S. Maria in Capitolio. Per questa ragione la chiesa di S. Maria fu detta Ara del cielo. La chiesa fu costruita sulle rovine del Tempio di Giunone Moneta, che sorgeva sull'Arx, una delle due alture del Colle Capitolino. L'identificazione del sito non è però certa; secondo altri studi la chiesa sorgerebbe infatti dove si trovava l'antichissimo Auguraculum, luogo dal quale gli Auguri prendevano gli auspici osservando il volo degli uccelli. Più della basilica papale di San Pietro e della cattedrale di San Giovanni, dedicate a celebrare il fasto e la potenza dei papi, l'Aracoeli è stata la chiesa del popolo romano e delle sue istituzioni civiche, in particolare il vicino Senato.
Qui nel 1341 fu laureato poeta Francesco Petrarca



La chiesa dell’Ara Coeli era ed è famosa per il "Santo Bambino", scultura in legno del bambin Gesù intagliata nel XV secolo con il legno d'olivo del Giardino dei Getsemani e ricoperta di preziosi ex voto. Secondo la credenza popolare era dotata di poteri miracolosi e i fedeli vi si recavano per chiedere la grazia per un male o una disgrazia. La statua, trafugata a febbraio del 1994, non è stata più ritrovata. Al suo posto c'è ora una copia, alla quale non mancano nuovi ex voto.


Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.

Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.


Esterno Ara Coeli



Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.


Il pellegrinaggio è proseguito per Via del Teatro Marcello - Via Montanara - Piazza Campitelli - Via dei Funari Via Paganica - Largo di Torre Argentina - Via dei Cestari - Piazza della Minerva- Via della Palombella- Piazza Sant’Eustachio -Via dei Sediari - Piazza Navona - Via di Pasquino - Santa Maria in Vallicella (Chiesa Giubilare) - Via dei Banchi Nuovi Via del - Banco di S. Spirito - Ponte Sant’Angelo - Castel Sant’Angelo.
Per poi arrivare alla Basilica di San Pietro



Nel varcare la porta della Misericordia con fede, interiormente abbiamo proclamato le parole che sono scritte sui gradini che introducono alla porta:
“Porta santa della misericordia chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza”, raggiungiunto lo spazio riservato alla preghiera abbiamo chiesto l’intercessione di Maria insieme a tutta la Chiesa abbiamo professato la nostra fede recitando il
Simbolo degli Apostoli, abbiamo pregato per papa Francesco e secondo le sue intenzioni ed abbiamo chiesto al Signore che tutti possano sperimentare il suo amore come segno che il suo Regno è già in mezzo a noi: “Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi” (MV 5).

Prima di lasciare la Basilica, ci siamo segnati con il segno della Croce
e il Vescovo ci ha dato la benedizione del Signore: Vi benedica il Signore e Vi custodisca. Il Signore faccia risplendere per Voi il suo volto e Vi faccia grazia. Il Signore rivolga a Voi il suo volto e Vi conceda pace.
Amen.Ufficio comunicazioni socialiRoma, 2 novembre 2016

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