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RIAPERTURA AL CULTO DELLA CHIESA DI SAN ROCCO A BELMONTE
Il 7 dicembre 2013 si è riaperta solennemente al culto la Chiesa di San Rocco in Belmonte del Sannio (IS), con il rito di benedizione officiato da S.E.R. Mons. Domenico Angelo Scotti, vescovo di Trivento. Il pastore è giunto nel paese altomolisano alle 10.30, accolto dal parroco, Don Francesco Martino, dal Sindaco, Dott. Errico Borrelli, dal presidente del Comitato Feste, Rolando Palomba, e dai ministranti.
All’inizio della cerimonia, il sindaco, Dott. Errico Borelli, con un calorosissimo discorso a braccio, ha salutato con gioia l’arrivo di S.E. in paese, ricordando l’affetto, la vicinanza e la comprensione sempre manifestata dal Vescovo verso la comunità di Belmonte e l’Alto Molise, e ha trattegiatocon linee precise ed incisive l’importanza storica della Chiesa di San Rocco in Belmonte del Sannio, dove è sepolto il patriota Don Giandomenico Lemme, avvelenato da un sicario borbonico a 49 anni appena, e la sua importanza spirituale per la comunità e per i tanti che sempre hanno venerato e venerano in Belmonte il Santo. Citando Papa Ratzinger, ha espresso l’idea che ad essere contenti sono soprattutto quelli di lassù, che vedono valorizzata e riconosciuta nella storia la loro fede e la loro devozione, perchè il recuperare con dignità una chiesa è segno di una fede che continua e che si nutre di speranza.
Ha ricordato anche la consacrazione episcopale di S.E. il Vescovo in Chieti, avvenuta l’8 dicembre 2005, e le parolerelative dell’Arcivescovo Bruno Forte che lo hanno toccato nel profondo, manifestando ancora oggi la sua commozione e quella dei sindaci per il dono di un pastore così attento e premuroso per il suo gregge.
Dopo il Sindaco, ha preso la parola il Parroco, Don Francesco Martino, che ha ringraziato con affetto quanti si sono adoperati nel passato e nel presente per il recupero della Chiesa, a cominciare dall’Amministrazione Comunale e il Sindaco, Dott. Borrelli, per un contributo cospicuo di €. 1.500,00; Nibbio Rolando e Del Ciancio Emilia, passati al Signore, che, insieme a Gavoto Agostino e Pannunzio Ascensina, sempre hanno operato e contributo al bene di questa chiesa, accollandosi numerose ristrutturazioni provvisorie, comprando l’arredamento; Rolando Palomba ed Edith D’Amelia,veri cuori e motori, promotori di tutta l’iniziativa, che hanno investito contributi economici, tempo, giornate, manodopera, e quant’altro con passione perché quest’opera si concretizzasse; la Ditta Paolino Brundu, per l’ottima esecuzione dei lavori; Maria Nibbio, Rita Di Primio e Rosa Gavoto, per la preziosa opera di pulizia e di riordino, il Coro Parrocchiale guidato da Gessica Scoppa, con Lorena, Noemi, Giada, Giulia, Giorgia che si sono adoperati per animare e rendere bella la celebrazione; il popolo di Belmonte, per il contributo economico di quanti si sono dimostrati sensibili all’opera; e in modo particolare “con il cuore e con l’anima” Sandra Di Riscio, che “persona dal cuore eccezionale,ha donato alla città di Belmonte con il suo senso artistico la splendida Chiesa odierna, scegliendo i colori, decorando ed affrescando la parete della nicchia del Santo, la nicchia del Santo stessa, e abbellito l’altare per l’Eucaristia, oltre all’ opera più grande del nuovo quadro della Madonna di Belmonte, collocata sulla parete di destra :un dipinto frutto dell’amore grande che lei ha dentro, con la passione religiosa che la spinge oltre gli ostacoli, riparazione dell’orribile scempio del 1993, su cui ha dipinto sopra la nuova immagine, con il cuore e l’anima di chi ha Cristo dentro di sé.
Il quadro, dopo l’espletamento delle procedure previste, sarà benedetto da S.E. il Vescovo nella seconda domenica di maggio, giorno della Festa della Madonna di Belmonte, con il concorso dei fedeli gemellati di San Paolo di Civitate (FG), e portato in processione, perché espressione affettiva della fede del popolo belmontese.
Dopo la benedizione della Chiesa e dell’Altare, il Vescovo Mons. Domenico Angelo Scotti nell’omelia ha ringraziato il sindaco per le parole di incoraggiamento a lui rivolte, per l’affetto e la cara accoglienza ricevuta, e ha ricordato come ogni chiesa edificata è nata perché frutto della Fede della comunità cristiana, che in modo particolare ha riconosciuto in San Rocco un grande esempio di carità e un potente intercessore per la cura della peste : tenere oggi ad una Chiesa è segno della storia della Fede che continua, perché la Fede si nutre di storia, di memoria e profezia, e quando si verificano eventi come quello odierno, ciò significa che l’avventura della sequela di Cristo continua oggi.
Ovviamente, se c’è la cura di un edificio, questo deve essere segno della vita di fede di una comunità che continua a trasmetterla, perché la Chiesa, di cui l’edificio sacro è il segno, è costruita dalle pietre vive ancorate su Cristo, pietra angolare, che sono i cristiani che credono, sperano e sono animati dal desiderio missionario di testimoniare la fede.
Il tempo di Avvento deve spingerci sempre più, nonostante i tempi difficili, ad aver fiducia in Dio Padre e nel Signore Gesù, come appunto Sant’Ambrogio da Milano insegna, e a capire che è lui che guarisce le nostre ferite. Al termine, un piccolo conviviale di buon augurio è seguito per tutti i partecipanti.
Don Francesco MartinoBelmonte, 10 dicembre 2013