Beatificazione di Suor Serafina Micheli | Diocesi di Trivento

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Beatificazione di Suor Serafina Micheli

Beatificazione di Suor Serafina Micheli

Il prossimo 28 maggio a Faicchio (Benevento), Diocesi di Cerreto, Suor Serafina Micheli, madre fondatrice delle Suore degli Angeli, adoratrici della Santissima Santità, sarà dichiarata beata. La comunità di Trivento sarà presente con il Vescovo mons. Domenico Scotti e con due pullman di fedeli grati alle figlie spirituali di questa illustre fondatrice, suore che da quasi un secolo operano, con saggia pazienza e illuminata carità, anche a Trivento.

Una storia d'amore romantica e misteriosa è quella di Madre Serafina: il suo carisma di prescelta, con un intervento della Vergine fin dal lontano 1867, l'ha accompagnata per tutta la vita e si diffonde tuttora nella sua Congregazione, come dono dello Spirito Santo: “Come gli Angeli adorerete la Trinità e sarete sulla terra come essi sono nei cieli”.

Madre Maria Serafina del Sacro Cuore è nata ad Imèr l'11 settembre 1849 dalla cattolicissima famiglia Micheli. Il suo nome di battesimo era Clotilde e già da piccola le apparve il suo Angelo Custode che le portava l'invito della Madonna a consacrarle la sua verginità. Nel 1858 ricevette la Prima Comunione e da quel momento, la sua vita era tutta dedicata alla preghiera, tanto che trascorreva gran parte delle ore notturne inginocchiata e in adorazione.

La madre fu la sua grande maestra di virtù e la nostra Clotilde, che nel frattempo era divenuta una bella ragazza, crebbe con sani e sentiti ideali. Fu proprio mentre era raccolta in adorazione nella chiesa di Imer che le apparve la Madonna Immacolata tra una moltitudine di Angeli che le fece la rivelazione che caratterizzò tutta la sua vita: era il 2 agosto del 1867, non aveva ancora compiuto i 18 anni, ma già sentiva fortemente di dover realizzare ciò che Maria, per volere di Gesù, le aveva manifestato, quello di fondare un nuovo ordine religioso che avesse come scopo fondamentale l'adorazione della Trinità e di avere come modelli di orazione e di dedizione laMadonna e gli Angeli.

Fu così che si recò a Venezia, poi in Germania dove fu, però segnata dalla morte di entrambi i genitori da qui insieme alla nipote Giuditta, nel maggio del 1887, decise di intraprendere un pellegrinaggio a piedi verso Roma, facendo tappa presso vari santuari dedicati alla Madonna: in questo modo, infatti, Clotilde sperava in un ulteriore segno dal Cielo e, contemporaneamente, testava la sua forza di volontà nell'idea di fondare il nuovo istituto che non aveva mai abbandonato.

Presso le Suore di Carità Figlie dell'Immacolata (conosciute come le Suore Immacolatine), prese il velo e il nome di Suor Maria Annunziata gestendo l'asilo e ricoprendo anche l'incarico di madre superiora del convento nel paesino di Sgurgola, in diocesi di Anagni. Durante il suo pellegrinaggio verso Roma, ad Assisi, Clotilde aveva conosciuto il francescano padre Francesco Fusco da Trani che nel periodo in cui ella viveva a Sgurgola, le inviò una lettera in cui la convinse a lasciare l'Ordine delle Immacolatine, invitandola ad Alife, presso il vescovo Antonio Scotti che, come lei, aveva intenzione di realizzare un nuovo ordine.

Trovandosi in zona, si spostò a Caserta, presso una famiglia che le diede sostegno materiale e spirituale, fissando la propria dimora in Casolla, una frazione di Caserta, insieme ad altre due giovinette.
Fu quindi il vescovo casertano Enrico De Rossi dei principi di Castelpetroso che autorizzò la vestizione religiosa e la consacrazione delle prime cinque “Suore degli Angeli” che ebbero come prima sede, un edificio nella frazione di Briano dove, ancor oggi, vi è una Casa della Congregazione.

Il 28 giugno 1891 nacque così finalmente l'ordine delle Suore degli Angeli Adoratrici della Santissima Trinità ed ebbero come padre spirituale proprio padre Francesco Fusco. L'anno dopo, un primo nucleo di suore fu inviato a Santa Maria Capua Vetere a gestire l'Orfanotrofio “Lucarelli” che fu anche la prima Casa dell'Istituto. Fu in questo periodo che le Suore degli Angeli iniziarono a far conoscere la loro missione tra il popolo, dedicandosi, in maniera particolare, al servizio dei più poveri, dei bambini orfani e della gioventù abbandonata.

Nel giugno del 1899 fu aperta la casa di Faicchio, che in seguito diventerà l'Istituto di formazione della Congregazione. Qui madre Serafina morì il 24 marzo del 1911, consumata dalle sofferenze fisiche e qui si trova ancora oggi la sua tomba: qualche mese prima, mentre era già gravemente ammalata, le apparve in sogno la madre che le disse che non sarebbe arrivata alla festa dell'Annunciazione.
Come succede spesso per la maggior parte dei fondatori di nuovi ordini, Madre Serafina dovette soffrire molte critiche e vari contrasti che spesso provenivano dall'interno della stessa Congregazione, ma ella riuscì sempre a far comprendere a tutti il giusto verso delle cose e a fondare, solo nel nostro Sannio, ben 15 Case di Missione in cui accolse ragazze orfane con i laboratori di ricamo, taglio e cucito.
Tra le prime 15 Case fondate da Madre Serafina ricordiamo anche quella di Limosano, qui nel Molise, purtroppo chiusa un paio di anni fa.

La causa di beatificazione di Madre Maria Serafina Micheli è stata avviata dalla Congregazione delle Suore degli Angeli e con il Nulla Osta della Santa Sede il 9 luglio del 1990: in quell'anno è uscita anche la sua prima biografia ufficiale: «La donna del Sanctus. Una vita aperta al cielo: Suor Maria Serafina del Sacro Cuore». Nel luglio del 2009 è stata dichiarata Venerabile, ed ora l'iter della beatificazione si conclude con la solenne celebrazione di sabato, alla presenza del cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per i Santi.

Ufficio comunicazioni sociali - TriventoFaicchio (BN), 24 maggio 2011

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