Riflessioni
In ricordo di mons. Antonio Cerrone
Quanti libri ho letto finora nella mia vita… E poi troppo in fretta li ho già tutti dimenticati!
Questa pagina vorrei scriverla con inchiostro indelebile per rileggerla all’alba di ogni nuovo giorno.
E sarà come un piccolo fiore che mai più appassirà, ma che potrà germinare frutti di gratitudine e di pace.
Indubbiamente la cripta di San Casto in Trivento è il monumento più prezioso della nostra antica città episcopale. Una delle sue originali caratteristiche è la pianta a sette navate. Anche il nome di don Antonio è formato da sette lettere.
Per non dimenticarlo vogliamo mettere ognuna di esse in una navata e così affidarne il ricordo imperituro alle generazioni che verranno:
Amabile, affettuoso e affabile con tutti
Nobile di animo e di cuore,
Tenero e profondo nei sentimenti,
Ospitale con i più bisognosi,
Nemico del male e del peccato,
Innamorato della Madonna,
Occupato sempre e solo nel fare il bene.
Dimmi che non è stata la morte a separarci …
E sarà come incontrarti, ancora, per le strade della vita
e sentire, ogni giorno, il battito di luce delle tue pupille
e il suono della tua voce a riscaldare il mio cuore.
Sarà la tua mano a prendere la mia con un gesto fraterno, d’amicizia e d’amore.
Sarà come quando parlavi a chi era afflitto per i suoi tanti problemi, sarà come quando perdonavi.
E così continuerò a scalare la santa Montagna, quella che tu hai raggiunto e dalla quale contempli la divina Gloria, libero ormai dalle catene dell’esilio, immune dalle caducità e dalle frivolezze terrene,
dilettandoti a suonare e a cantare le celesti, divine melodie.
Perché anche a te il Signore ha detto: “Entra, benedetto, nel regno del Padre mio!”
E da lì intercedi anche per noi!
Grazie, don Antonio, per quello che ci hai insegnato, per come lo hai testimoniato.
Tu ci hai parlato di Cristo, ci hai donato il Cristo e questo ci basta.
Sei stato veramente unico, per tutti noi.
Don Mimì Fazioli
di don Mimì FazioliTrivento (CB), 2 luglio 2009