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La comunità di San Giovanni Lipioni ha ricordato Don Dante Rossi nel trentunesimo anniversario del suo ingresso nella gloria dei cieli
Con una messa celebrata da don Alfonso Cerrone, don Angelo Nicodemo, don Pietro Monaco e don Vincenzo Lalli, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Lipioni (CH), è stato ricordato, martedì 04 novembre, il trentunesimo anniversario della morte di don Dante Rossi, il prete dinamico e irrefrenabile, il prete dei giovani, il prete del sorriso.Non c’è chiesa della Diocesi nella quale non sia risuonata la sua voce possente di predicatore convinto, convincente e coinvolgente. Quante persone ormai mature ed attempate sono passate negli anni della loro infanzia per le sue colonie estive e per le esperienze formative dei suoi indimenticabili campeggi?
Don Dante era una vera è propria dinamo, un moto perpetuo, il sacerdote che lasciava il segno con l’accompagnare i giovani a risolvere le varie problematiche, che faceva respirare sempre un cristianesimo estremamente concreto, di grande spessore e teologico e sociale.
Don Dante la sua vita l’ha spesa tutta per il prossimo e ha lasciato l’esempio inconfondibile di un insegnamento originale e pregnante. Ancora ci sono tanti preti e numerosi laici, formati da lui nelle file della Azione Cattolica abruzzese e molisana ed oltre, che sentono la sua mancanza, pur non piangendo più la sua morte a causa di quella improvvisa scomparsa, illuminata dalla fede nella vita eterna, i quali ne ricordano l'intensa vita pastorale come parroco in Castel di Sangro (AQ) e come infaticabile apostolo della carità a favore degli piccoli e dei giovani, facendosi anche carico di alcuni gravi problemi sociali che affliggevano la sua comunità.
La celebrazione di ieri sera, oltre che a riproporre la bella e straordinaria figura di don Dante, ha contribuito a sloggiare la fredda tiepidezza della dimenticanza che si va insediando nei nostri cuori, ha ridato serenità a quanti non sanno dimenticare e ha riaccesa tanta speranza in quanti vogliono reagire veramente all’egoismo imperante di massa.Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali - Comunicato StampaSan Giovanni Lipioni (CH), 6 novembre 2008